2017
Mathieu prepara la sua vendetta: «Maltrattato dal Barcellona. E quella partita con la Juventus…»
Questa sera, a Lisbona, si giocherà il match di Champions League tra Sporting e Barcellona: quale migliore occasione per il grande ex dal dente avvelenato, Mathieu, di dimostrare il suo vero valore
Il suo rapporto con il Barcellona si è rovinato in quel fatidico match contro la Juventus, lo scorso 11 aprile, in Champions League; quell’incontro, Jeremy Mathieu, non se lo scorderà per il resto della sua vita: ubriacato dai dribbling di Cuadrado, spesso fuori posizione e, soprattutto, sostituito all’intervallo, sintomo di una bocciatura pesantissima. La partita d’andata ha segnato una svolta determinante e, infatti, da quel momento il rapporto con Luis Enrique si è deteriorato definitivamente, fino ad arrivare all’esclusione per il match di ritorno.
Rescisso il contratto con il Barcellona, lo scorso luglio, Mathieu si è accasato allo Sporting Lisbona e la sorte ha voluto che nei gironi della nuova edizione di Champions League, la squadra portoghese beccasse proprio i catalani. Quale migliore occasione, allora, per dimostrare di non essere il giocatore beccato, fischiato e denigrato dopo quella brutta prestazione; e quell’occasione capiterà proprio stasera, allo stadio José Alvalade di Lisbona. Alla vigilia della partita, il francese vuole ancora tornare su quel dannato match: «Ho rivisto la partita contro la Juventus e tutti hanno detto che il problema ero io. E’ vero che, in occasione dei gol, ero uno contro uno e non ho affrontato gli avversari ma sono arretrato ma dopo c’è stato un passaggio e si potrebbe discutere anche di quello che hanno fatto Mascherano o Piqué. E invece no».
Un dente avvelenato che questa sera si farà notare – in particolare, contro il presidente – e, nel caso segnasse un gol, Mathieu non si farà di certo pregare per esultare: «Ho rispetto per i miei ex compagni e per i tifosi Blaugrana, ma se vinceremo festeggerò. Il presidente Bartomeu e il direttore Fernandez non sono stati il massimo con me. Mi hanno trattato non certo in modo elegante, ma questo è il calcio moderno».