Materazzi a gamba tesa: «A Cardiff tifavo per Zidane. Bonucci? Non sposta gli equilibri» - Calcio News 24
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2017

Materazzi a gamba tesa: «A Cardiff tifavo per Zidane. Bonucci? Non sposta gli equilibri»

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materazzi milito inter

L’ex difensore dell’Inter ha parlato dei nerazzurri, di Bonucci, di Cardiff e di altro. Ecco le parole di Materazzi. Le ultimissime

A Cardiff, nella sfida tra Zidane (Real) e la Juve, Marco Materazzi, nonostante l’episodio del Mondiale nel 2006, ha tifato Real. Lo ha confessato l’ex difensore a “La Gazzetta dello Sport”: «Per chi ho fatto il tifo a Cardiff? Zidane. La Juve proprio non potevo. Anche se l’avrei ap­plaudita nel caso avesse meri­tato di vincere. A Zizou voglio bene, non ho nulla contro di lui. E ne approfitto per fargli i complimenti perché ha avuto l’intelligenza per toccare i tasti giusti e creare quell’empatia tra grandi campioni che è la chiave dei successi madridisti. Mi piace anche la sua famiglia, rimasta semplice e mai fuori posto».

Questo il Materazzi-pensiero su Leonardo Bonucci al Milan: «Nessuno, compreso Leo che pure stimo, sposta gli equilibri se non è nel contesto giusto. Gli unici che possono farlo, ma loro spostano il mondo, sono Messi e Cristiano Ronaldo. E a chi pensava che a Torino senza Leo avrebbe perso molto dico che la Juve è talmente collaudata che ormai va da sola. Chi ha guadagnato nell’affare Bonucci? Vero che Leo ha superato i 30, che è costato 42 milioni e ha un ingaggio alto. Ma io ho vinto un Mondiale a 34 anni, lui ha altre 4-5 stagioni ad alto livello. Il mercato ha certe leggi. Leo ha fatto una scelta difficile lasciando un club che domina in Italia per un Milan che non è quello del passato».

Questo il commento di Marco Materazzi sull’Inter: «L’Inter ha 16 punti e non la sottova­luterei. Anche perché non fa le Coppe ed è forte fisicamente. Se riesci a vincere anche quan­do non giochi bene e hai uno stadio come San Siro che ti spinge, nulla ti è precluso. Spalletti come sarto è secondo a pochi. Eder è bravo anche in mezzo, mentre Perisic non lo sposterei dalla fascia, dove può sprigio­nare la sua potenza. Il trequartista giusto è Candreva: ha già giocato lì, ha il passaggio e lo “scaldabagno” per segnare da fuori. Skriniar? E’ bravo, devo capire se è già pronto o di prospettiva. Un consiglio? Deve osare di più».

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