2015
Matera, Coletti: «Non siamo una sorpresa, lotteremo fino alla fine. Brescia, puoi farcela»
L’esperto centrocampista lancia la volata per i play-off
Guerriero in campo e fuori nella vita di tutti i giorni, Tommaso Coletti è uno dei leader della rivelazione Matera. La formazione lucana occupa la quinta posizione nel girone C di Lega Pro a sole due lunghezze dal terzo posto. Risultati figli degli investimenti fatti in estate dalla proprietà ma il bello deve ancora venire, nè convinto il forte centrocampista intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.
Matera quinto in classifica, possiamo chiarmarla la rivelazione del girone C?
«Ti dico la verità, per me non è assolutamente una sorpresa. Fin dai primi giorni del ritiro estivo mi ero accorto del valore di questa squadra, sapevamo che potevamo competere per i play-off. Ce le stiamo giocando contro squadre costruite per vincere ma non ci accontentiamo, vogliamo rimanere li fino alla fine».
Possiamo considerare il Foggia ormai tagliato fuori da questa corsa?
«Assolutamente no, anche il Foggia può sperare ancora. Logico che sono attardati e mancano solo sette partite da qui alla fine. Loro giocano un buon calcio, credo che ci sarà una bella lotta fino all’ultima giornata».
Com’è nata la possibilità Matera dopo la stagione passata con il Brescia in B?
«E’ nata dal fatto che attendevo una società di B nel periodo di luglio, alcune di queste hanno temporeggiato troppo. Il mio procuratore mi ricorda che se avessi aspettato magari adesso militavo in un’altra categoria ma sono contento della scelta fatta. Il Matera mi ha fatto sentire un giocatore importante, mi ha dato delle garanzie economiche che in questo periodo storico sono importanti. Ho un figlio, devo pensare a lui in tutto. Da quando è nato lui ho trovato una forza diversa, devo fare delle scelte concrete. E’ una sensazione bellissima essere padre, lui è la mia forza».
Sei un giocatore con grande esperienza nella categoria, avendo vinto anche un campionato con il Pescara. Questo Matera può ambire alla B?
«Se dovessimo entrare nei play-off, allora li tutto torna in gioco. Abbiamo vinto a Salerno, facendo una grossa impresa. Ma non solo, abbiamo superato in campionato anche Juve Stabia e Casertana, dando dimostrazione di potercela giocare con tutti. Però adesso non pensiamo troppo in la ma al Savoia».
Gara che nasconde delle insiedie, gli oplontini nonostante i problemi societari in casa hanno messo in difficoltà le grandi.
«Noi non li sottovaluteremo anzi, ti dirò di più: io conosco bene il loro mister e molti dei giocatori, sono convinto che ci daranno molti problemi. Hanno pagato la crisi societaria in termini di classifica ma sono molto temibili».
Un Matera capace di esprimersi al meglio fuori dalle mura amiche, perchè?
«E’ vero, in trasferta spesso ci esprimiamo meglio perchè noi siamo una squadra con una mentalità offensiva e facciamo fatica contro chi pensa solo a difendersi. Negli spazi larghi esaltiamo le nostre caratteristiche ma anche in casa abbiamo fatto delle ottime gare».
Mentalità figlia anche del lavoro di mister Auteri, che rapporto avete?
«Molto tranquillo, c’è grande rispetto e stima. La cosa importante del nostro gruppo è che c’è grande unità di intenti ed è una prerogativa fondamentale se si vuole ambire a traguardi ambiziosi».
Sei diventato uno dei beniamini dei tifosi, riesci spesso ad entrare nelle simpatie delle piazze in cui hai giocato. C’è un segreto?
«Dove sono andato ho sempre lasciato un ottimo ricordo, anche l’anno scorso in B con la maglia del Brescia me la sono giocato alla grandissima. Era una vetrina che mi ero guadaganto con tanti sacrifici ma putroppo il calcio di oggi è cosi, sono andato in scadenza e hanno fatto valutazioni diverse. Anche qui mi vogliono tutti molto bene, forse perchè sanno che metto sempre il 100% cosi come anche nella stagione a Pescara, vincemmo il campionato ma poi ci furono anche li decisioni diverse».
Che effetto ti fa vedere il Brescia cosi in basso in classifica dopo il fardello della penalizzazione?
«Mi dispiace da morire vederla cosi, sono cinquant’anni che milita nelle categoria superiori senza mai retrocedere in Lega Pro. Ha avuto giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano, una tifoseria con pochi eguali in Italia. Spero di vederli fuori da questa situazione il prima possibile, ho lasciato tanti amici li a cui tengo tantissimo. Credo che con la competenza della nuoa società e del mister Calori possano ringranare la marcia e tirarsi fuori da quella situazione».
Deluso dall’esperienza di Pescara o rimane il punto più alto della tua carriera?
«Deluso fino ad un certo punto, vivo a Pescara che ormai è casa mia, ho tanti tatuaggi che mi ricordano sempre la città. Amo Pescara, i tifosi lo sanno bene. Sono state fatte delle scelte societarie, io volevo rimanere. Naturalmente è stata un’esperienza importante, vincere in quel modo lì, nei play-off contro il Verona rimane una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato. Ho ancora il ricordo di quell’esultanza fin sotto la curva dei tifosi del Pescara».
Tornando al Matera, hai già pronto un fioretto nel caso centraste la promozione?
«Ancora non ho promesso nulla, non ho fatto fioretti ma ti assicuro che qualcosa la programmerò poi».
Consigli per gli acquisti: chi tra i giovani del Matera è destinato al salto di categoria?
«Svio la domanda per non fare un torto a nessuno dei miei compagni, sono tutti bravi ragazzi e molto validi. Un nome solo faccio, Giovanni Di Noia. Gioca un pò di meno rispetto ai compagni ma lo vedi subito che ha qualità importanti, è un giovane molto forte».