Hanno Detto
Massimo Mauro: «Salvato da un infarto, Vialli non ha ancora bisogno di un’ala destra…»
Le parole di Massimo Mauro, ex calciatore di Juventus e Napoli, sull’infarto avuto pochi giorni fa. I dettagli
La scorsa settimana ha fatto spaventare tutti. Massimo Mauro, 61 anni, è stato colpito da un infarto mentre era su un campo di padel. Ha raccontato la vicenda al Corriere della Sera, ringraziando i medici che lo hanno salvato.
IL MESSAGGIO DI FERRARA – «Per una volta non sei stato lento. Così mi ha scritto Ciro Ferrara in chat. Mi ha preso in giro, come al solito. E mi ha strappato il primo sorriso dopo lo spavento. Ciro ha ragione, ma la vita non non è un campo di calcio. Sarebbe stato ingiusto non star qui a raccontare. Devo fare ancora tante cose, una in particolare ed è piuttosto importante. Sono un uomo fortunato».
LA COSA IMPORTANTE DA FARE – «Continuare a lavorare per favorire la ricerca sulla Sla, è l’eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Con convinzione. Quando sarà stato trovato il farmaco che garantirà la guarigione posso anche immaginare di chiedere a Luca se lì ha bisogno di un’ala destra. Roberto Mancini però mi ha già smorzato l’ambizione. L’altro giorno mi dice: Massimo, se sei qui con tutti noi è perché a Luca l’ala non serve. Sono felice di aver sentito la vicinanza di centinaia di persone. In certi momenti apprezzi l’affetto, lo percepisci in modo diverso».
STILE DI VITA SANO – «Assolutamente. Qualche volta eccedo un po’ nel mangiare. Ed eviterò di farlo in futuro. Anche quando giocavo, i miei stravizi li facevo al pomeriggio! Nel senso che non sono mai stato uno dalle grandi giravolte! Niente feste all’alba, né chissà quali serate a bere e far baldoria».
FUMO – «Non più da 15 anni, fumavo quando giocavo, Anche un pacchetto al giorno. O forse meno, visto che Platini rubava le mie sigarette!»
IL PRIMO PENSIERO DOPO ESSERSI SALVATO – «Che ce l’avevo fatta, ho pensato alle cose belle della vita, a tutte quelle a cui Luca ha dovuto rinunciare, alla ricerca che ha bisogno ancora del sostegno della nostra Fondazione, alla mia famiglia, agli amici. A tutte le piccole e grandi cose. Al padel, al golf che sono gli sport che mi piacciono tanto».