2012

Mascara: “Catania batterà Palermo nel derby”

Pubblicato

su

PALERMO CATANIA MASCARA – Per Giuseppe Mascara non ci sarà storia nel derby di Sicilia: il Catania vincerà sul Palermo. «Il mio pronostico? 3-1 per il Catania. Doppietta di Barrientos e, se dovesse entrare, segna anche il mio amico Morimoto», ha dichiarato l’attaccante dell’Al Nasr al quotidiano La Sicilia.

Palermo-Catania, secondo lei, non avrà storia.

«La squadra di Maran gioca benissimo».

Anche il Palermo ha avuto momenti di grande ripresa.

«Premetto: il derby è sempre una partita particolare, di assoluto equilibrio. Ma, pesando le forze in campo, prima del fischio d’inizio non ho dubbi e confermo: il Catania ha una forza fisica, mentale, differente. È reduce da quattro risultati utili di fila e si è imposta di continuare».

Ma lei, da Dubai, segue i rossazzurri?

«Puntualmente. Pensi che domenica scorsa, durante l’intervallo della nostra partita di campionato, ho chiesto a Zenga il risultato della mia squadra del cuore».

E il suo allenatore?

«Con una battuta delle sue, e togliendo le parolacce, mi ha invitato ad andare in campo e aiutare la squadra a vincere la partita sul campo. Poi, mi ha preso da parte e mi ha sussurrato: tranquillo, ha già battuto il Chievo».

Otto partite, Mascara, sette gol con la maglia dell’Al Nasr. Bel bottino.

«Zenga lo conoscete tutti, è un mito. La squadra gioca un calcio propositivo, moderno, come piace a me».

Resterà ancora a Dubai?

«Ho un altro anno di contratto, spero di allungare ancora».

Nostalgia di Catania?

«È la città in cui ho conquistato traguardi importanti e spero di aver lasciato il segno».

Perché è andato al Napoli, allora?

«Perchè ero a scadenza e l’accordo non mi è stato rinnovato».

Rancori?

«Zero rancori, io al Catania vorrò sempre bene, ma dovevo fare la mia strada e, forse, sono stato anche frainteso. Se, da Dubai e a distanza di anni, parlo così, lo faccio non certo per conquistare il pubblico».

Il gol al Barbera, quel tiro da 40 metri… A parte il bis simile, non identico, visto a Udine la settimana successiva, l’ha mai riprovato?

«Mai più. Non lo posso… copiare: finirebbe il fascino di quel gesto».

A distanza di anni che cosa prova, ricordando quella marcatura?

«Una certa soddisfazione personale e felicità per il Catania di allora».

E Zenga come sta?

«Benissimo, si è ambientato alla grande».

Lei no?

«Certo, io sì. Da due mesi vivo qui con la mia famiglia. I figli giocano a calcio, studiano l’inglese in una scuola internazionale. All’inizio è stata dura per loro, adesso sono affascinati per un insieme di cose».

Compresa la piscina che avete in casa, non in giardino: proprio in casa vostra.

«Un piccolo lusso, così come considero un lusso vivere in riva al mare. Scendo tre gradini e sono in acqua».

Fra l’altro, a temperature… catanesi.

«Trenta gradi al mattino, venticinque la sera. Abbiamo vissuto anche con 40 gradi all’ombra, fino a qualche mese fa».

E chi si muove da lì? Con una casa faraonica, con annessa zona benessere. Alla faccia di chi… la vuol male.

«Tornerò a casa nel mese di maggio».

Certo, come rinunciare al Natale a Dubai?

«Il 27 gioco in Coppa nazionale, c’è un incontro importante, altro che Natale. Conoscendo Zenga, ci farà trottare, com’è giusto che sia».

Peppino, vedrà la partita di sabato?

«Si gioca alle 20.45… Sì, a quell’ora io e Zenga, magari, ci riuniremo per un gustoso amarcord, a base di ricordi e dialetto siculo».

Ci sarà anche Maradona?

«Non credo, ma l’abbiamo conosciuto. Che dire? Un mito, anche quando, ancor oggi, gioca a calcetto».

C’è una nutrita pattuglia di calciatori italiani, laggiù.

«Fabio Cannavaro, ma anche Muntasser, ricordate l’ex rossazzurro di qualche anno fa? ».

Certo. E del Catania chi vuole salutare in particolare?

«Il presidente, il mio “fratello” giapponese Morimoto, i tifosi, gli amici veri».

Anche Miccoli?

«Miccoli è un bravissimo calciatore, se dovesse recuperare, sarà pericoloso. Ripeto: il Catania sarà, comunque, superiore».

Exit mobile version