Anche Donadoni era finito nel mirino, Prandelli rifiutò invece l’offerta

In una giornata, quella di ieri, tutto sommato particolare, per Walter Mazzarri non sono mancate le buone notizie: l’ex allenatore dell’Inter (ancora sotto contratto per qualche mese), ormai da oltre un anno senza panchina (e lontanissimo dai riflettori), rientra insieme a Luciano Spalletti, tornato negli ultimi mesi allenatore della Roma, con discreto successo, tra i rimpianti di un club europeo di alto livello. Parliamo dell’Olympique Marsiglia, squadra che arranca in campionato, ben lontana dalla vetta, e che è stata eliminata di recente anche dall’Europa League per mano dell’Athletic Bilbao. C’era stato un momento, a inizio campionato (verso settembre), in cui nel club francese potevano arrivare o Mazzarri o, appunto, Spalletti (all’epoca ancora libero da ogni impegno). Era il momento in cui, a sorpresa, piovvero dal cielo le dimissioni di Marcelo Bielsa, “El Loco” (soprannome non casuale): il presidente della squadra, Vincent Labrune, prese in considerazione allora diversi nomi, quattro o cinque di questi, come poi ammesso a posteriori dallo stesso presidente, italiani. 

ANCHE DONADONI E PRANDELLI RIMPIANTI DELL’OM – Ieri Labrune, che alla fine scelse per la panchina del Marsiglia (finora con risultati discutibili), lo spagnolo Michel, ha detto: «Dopo l’addio di Bielsa avevo sul tavolo una quarantina di candidature per la panchina, alla fine però ci focalizzammo solo su quattro o cinque nomi: i primi a cadere furono quelli di Mazzarri e Spalletti». Mazzarri, in particolar modo, che era effettivamente a un passo dall’OM, non convinse per il proprio modulo di gioco (il famoso 3-5-2). Non è finita qua però: anche Roberto Donadoni, ora tecnico del Bologna, ma all’epoca sempre libero da ogni impegno, era finito nel mirino della squadra francese, prima di essere a sua volta scartato. Mentre un’offerta fu formalizzata anche per Cesare Prandelli, il quale declinò, non si sa bene per quale ragione, la proposta. Alla fine Labrune prese la decisione più sbagliata, consigliato evidentemente male da qualcuno a cui la scuola di allenatori italiani piace poco.