2017
Marotta tradisce lo stile Juve: la sparata su Gomez è figlia della confusione
Le parole di Marotta su Gomez hanno lasciato il segno: Juve e Atalanta rischiano di compromettere dei rapporti finora solidi. L’uscita dell’amministratore delegato bianconero sul capitano nerazzurro è un errore macroscopico
Beppe Marotta, in tanti anni di Juve, raramente ha perso anche solo per pochi istanti la lucidità. L’amministratore delegato bianconero, con tanti fatti e poche parole (ma sempre dette con i toni adatti ai contesti), ha dimostrato di essere uno dei dirigenti top nel panorama calcistico internazionale. Le operazioni lungimiranti sui giovani, i colpi a parametro zero, la gestione degli allenatori e in generale un oculato lavoro su tutti gli aspetti calcistici e non lo hanno reso probabilmente l’uomo più potente e rispettato del calcio italiano. Ed è diventato quello che è diventato grazie alle indubbie qualità che ha dimostrato di avere, senza mai nascondersi e senza soprattutto oltrepassare i limiti che gli impone il ruolo che ricopre. Ma, in un’estate di grande confusione sul mercato (forse la prima in tanti anni di Juve), Marotta non sta convincendo. E l’episodio di oggi è la dimostrazione di un momento in cui l’ad bianconero sta tradendo non solo il proprio eccellente curriculum, ma anche uno stile Juve che stride con alcune dichiarazioni fuori luogo.
In particolare è il caso di Leonardo Spinazzola a tenere banco negli ultimi giorni di mercato. Il laterale sinistro sta facendo di tutto pur di lasciare l‘Atalanta, coronando il sogno di tornare alla Juve con un anno d’anticipo. A tal punto da autoescludersi, imbarazzando Gasperini e mettendo a dura prova i rapporti fra i due club. Rapporti che, fino a pochi giorni fa, sembravano ottimi, con Percassi che ha anche ringraziato la Juve per non aver forzato la mano per riavere Spinazzola. Poi, ieri, sbucano da Instagram le stories firmate Papu Gomez, con riferimenti ad una persona che sembra aver tradito la sua fiducia («Non trattengo nessuno, lascio agli altri la libertà di scegliere se starmi accanto oppure andare via. Perdonare, per me, vuol dire non portare rancore. Ma la fiducia, mi dispiace, te la sei giocata»). Riferimenti che potevano rappresentare l’identikit di Spinazzola, ma l’ipotesi è stata smentita in serata dallo stesso capitano dell’Atalanta, che non ha confermato i rumors di giornata. E, fino a prova contraria, ha ragione lui: con quei post sui social poteva anche riferirsi ad episodi della vita privata, che possono non avere nulla a che fare con la situazione della sua squadra.
Fino a prova contraria ha ragione il Papu Gomez
Ma ecco che in serata arrivano le dichiarazioni di Marotta, che bacchetta Papu Gomez come se fosse il capitano della Juve: «Non abbiamo tanto accettato l’esternazione di Papu Gomez che ha sfiduciato un compagno: la figura del capitano deve supportare i compagni, lo invito a riflettere e a imparare da uno molto bravo nel ruolo come Buffon». Parole molto pesanti, su un tesserato dell’Atalanta che ha smentito ogni ipotesi di riferimenti più o meno velati a Spinazzola. E appunto, fino a prova contraria, ha ragione Gomez, che non ha attaccato nessuno in maniera diretta, ma ha lanciato qualche frecciatina contro ignoti a libera interpretazione di chi legge. Marotta, con queste dichiarazioni, ha implicitamente forzato la mano per fare in modo che il club orobico si liberi di Spinazzola, ma in questa maniera ha anzi ferito l’orgoglio di un Percassi ora più che mai indispettito dal comportamento della Juve.
Marotta, probabilmente, avrebbe fatto meglio a concentrarsi sul mercato della Juve, non certo esente da critiche nella lunga estate che sta per terminare. E l’ostinazione per anticipare il rientro alla base di Spinazzola a poche ore dalla chiusura della finestra per i trasferimenti non fa altro che rendere palese una certa approssimazione nelle scelte fatte finora. Individuare nel Papu Gomez un ostacolo alle strategie di mercato è l’errore peggiore che si potesse commettere. Una leggerezza non da Juve, ma nemmeno da Marotta, che dovrà ritrovare la genialità che in questi giorni sembra essersi presa una pausa. Anche perché, di questo passo, il rischio di rovinare i rapporti con l’Atalanta e con altre realtà del nostro calcio può diventare sempre più concreto.