2017
Marotta giura amore alla Juventus: «Siamo legati a vita»
Marotta parla prima di Juventus-Chievo e giurà fedeltà alla società bianconera
L’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta è stato intervistato dai microfoni di Premium Sport a pochi minuti dall’inizio della partita contro il Chievo. Si è parlato di mercato e del futuro del dirigente in bianconero. Sulla mancata partenza di Asamoah: «la squadra sarebbe stata in difficoltà sulla fascia sinistra. L’anno scorso abbiamo disputato 57 gare ufficiali, la stagione sarà quindi molto lunga, ci saranno squalifiche e infortuni e giustamente Allegri si avvale di tutti i giocatori a disposizione».
Sulla chiusura anticipata del mercato: «E’ un sentimento di tutte le società italiane e anche di quelle estere. Un mercato più corto è opportuno perché così lungo crea dei problemi all’interno dei club. Una società preparata credo che possa fare un mercato in un lasso di tempo più ristretto. Quando inizia il campionato bisogna avere la testa sgombra, quindi sono favorevole a un’uniformità sulla data di chiusura e a una chiusura limitata al mese di luglio».
Sul rinnovo suo e di Paratici con la Juventus: «Noi ci troviamo benissimo qui, alla Juventus, ci siamo consacrati e realizzati fino in fondo. Stiamo benissimo con Agnelli, Nedved, Allegri e la squadra. Abbiamo creato un modello vincente. Non c’è il rinnovo del contratto perché praticamente siamo legati a vita alla Juventus, e se la società deciderà di cambiarci ne prenderemo atto. Ma non ci sono questi presupposti perché il rapporto è idilliaco».
Juventus-Barcellona, in programma martedì, sarà anche la partita di due squadre che hanno perso grandi giocatori come Bonucci e Neymar: «Juve e Barcellona sono due club di blasone e non significa che si siano indebolite, anzi. La partenza di Bonucci ha un significato romantico, ma abbiamo chiuso la campagna trasferimenti con un organico che ci soddisfa e credo anche il Barcellona anche se ha dovuto subire l’uscita forzata di Neymar, in un periodo di emrcato che volgeva al termine ed era difficile sostituirlo».