2014
Marotta: «Alla Juventus do 8»
Il dirigente della Juventus: «Non scarto una carriera politica. Allegri? Bravo»
Giuseppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, non è di certo uno che le cose le manda a dire e non si è tirato indietro nemmeno dopo la sconfitta della Juve a Doha contro il Napoli in Supercoppa. Marotta infatti ha dichiarato: «C’è un po’ di delusione, il calcio è imprevedibile e avevamo la coppa in mano e l’abbiamo regalata buttando al vento due match point. La partita è finita due a due, non è una disfatta».
OTTO – E’ tempo di voti per la Juventus, Marotta a tal proposito ha dichiarato: «Do 8 a Allegri e alla Juventus. Ci siamo trovati a scegliere un allenatore in 24 ore, Allegri non ha potuto incidere sul calciomercato e ha dovuto gestire un gruppo reduce da successi, esalto pure la professionalità dei ragazzi e anche la solidità della Juventus». La stagione però potrebbe diventare ancor più positiva, dice Marotta: «La Juve ha l’obbligo del 4° Scudetto di fila, poi abbiamo le carte in regola per i quarti di Champions».
AMARCORD – Ne è passato di tempo dai primi anni di Marotta, che ricorda: «Quando siamo partiti non immaginavamo di raggiungere risultati così alti in poco tempo, il merito è soprattutto di Andrea Agnelli, dirigente illuminato che è riuscito a modellare la Juve rendendola un punto di riferimento». Ci sono stati anche momenti difficili: «Agnelli difese il mio lavoro anche dopo la prima difficile stagione, era convinto delle sue scelte e io ho potuto agire autonomamente». Voci di calciomercato anche per Marotta, il quale commenta: «Vorrei chiudere la carriera alla Juventus, non vedo alternative al momento».
POLITICA – Una carriera politica nel calcio non è da scartare: «Mi piacerebbe, siamo carenti a livello dirigenziale, oggi non è proprio considerata la competenza specifica delle persone. Servono competenze precise, non ci si improvvisa in certi ruoli, troppi dirigenti sono ancora troppo improvvisati nei posti chiave». Marotta ha anche la ricetta per uscire dalla crisi: «Bisogna tornare a parlare di calcio e non solo di diritti tv, stadi e violenza. Poi la Serie A deve tornare a 18 squadre e bisogna puntare sulle squadre B».
CALCIOMERCATO – Non potevano mancare parole di Marotta su Lotito: «Ha avuto un comportamento deplorevole, sono stato toccato personalmente. Io e la Juventus stiamo ancora valutando cosa fare, è un controsenso che non mi sia permesso di andare per vie legali». Poi Marotta è tornato a parlare di calciomercato: «Arriverà un difensore, non so se centrale o terzino. Perotti? Non faccio nomi, ma andremo a caccia dell’occasione giusta».
MOVIOLA – Nell’intervista a La Gazzetta dello Sport Marotta ha poi rivelato: «Ho sentito Conte un mese fa e vogliamo vederci a gennaio. Noi siamo dalla parte sue in vista di Euro 2016, ma siamo scettici sugli stage. Non esiste comunque un dualismo Juventus – Conte». Infine, Marotta ha parlato dell’uso della tecnologia in campo: «Sono favorevole per i gol – non gol, contrario invece alla moviola in campo».