Napoli, è Sarri show: con Mario Rui la resilienza è totale - Calcio News 24
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2018

Napoli, è Sarri show: con Mario Rui la resilienza è totale

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mario rui fossati napoli verona gennaio 2018

Chiamatelo Signor Wolf: Maurizio Sarri i problemi li risolve davvero. Ora il Napoli si gode Mario Rui: Ghoulam può recuperare con calma

Il Napoli asfalta un Cagliari fin troppo battagliero nel pre-partita ma poi inconsistente sul campo da gioco: il suo portiere Cragno aveva addirittura raccontato di voler fare un regalo alla Juventus, evidentemente con una prestazione super, tale da stoppare le mire scudetto dei partenopei. Il risultato però è sempre lo stesso: il Napoli rifila l’ennesima goleada all’avversario sardo e – nel caso specifico – si lancia a più quattro sulla Juventus, con i bianconeri chiamati a recuperare la gara con l’Atalanta rinviata per maltempo. Viene da consigliare al popolo cagliaritano, per la prossima occasione s’intende, di caricare un tantino in meno la gara con il Napoli, vissuta – per una banale rivalità – alla stregua di un evento. Intanto alla Sardegna Arena si è palesato l’ennesimo miracolo della gestione Sarri: il riferimento non può che andare a Mario Rui.

Il Napoli post-Ghoulam

Il primo infortunio – quello grave – in data primo novembre, nel corso della sfida di Champions League con il Manchester City: Faouzi Ghoulam rimedia la rottura del legamento crociato del ginocchio destro ed è di conseguenza costretto ad un lungo stop. L’algerino, complice una potenza ed un’elasticità fisica fuori dal comune, prova a bruciare i tempi ma un nuovo problema alla rotula ne condiziona il rientro, quando la tavola era oramai apparecchiata. Questo per dire che il Napoli, se prima si era abituato a dover convivere con un’assenza temporanea di uno dei principali fattori del suo modello di gioco, si è presto ritrovato ad affrontare la questione anche e soprattutto sul medio-lungo termine. Cambia anche il modo di rapportarsi alle soluzioni: dall’emergenza si è presto passati alla necessità di ricercare vie durature, contromosse funzionali ad un’idea di gioco che deve necessariamente svilupparsi su certi canoni. La bellezza del Napoli ha un prezzo da pagare: quella di non poter stravolgere il tutto a seconda delle contingenze. L’imperativo, in caso di problematiche che si pongono sul sentiero di una stagione, è quello di trovare alternative che permettano comunque di aderire al piano A.

Sarri e la resilienza

Maurizio Sarri in tal senso aveva già dimostrato di saperci fare in passato: ceduto Higuain e non sostituito da un centravanti di livello accostabile a quello che spetta riconoscere all’argentino, dopo pochi mesi ha perso anche Arkadiusz Milik. Che intanto, neanche a dirlo, aveva ben integrato nel suo Napoli. Toccata con mano l’impossibilità di far svolgere quel ruolo – con quel tipo di compiti – a Manolo Gabbiadini, ecco la mossa dal cilindro: Mertens spostato nel ruolo di riferimento offensivo centrale. I risultati non dobbiamo raccontarveli noi: se il Napoli è quello di oggi e lotta per i massimi obiettivi lo deve tanto ai numeri strepitosi del talento belga. Tante le altre occasioni in cui l’abilità di Sarri si è manifestata in tutta la sua essenza, ma scegliamo un’altra circostanza per descriverla in pieno: dopo l’infortunio di Ghoulam, il Napoli si è ritrovato per un pezzo di strada privo anche della sua stella Insigne. Roba da far perdere le coordinate, nel contesto di una rosa corta sotto il profilo offensivo. Niente paura: Sarri inventa Zielinski esterno alto. Di fatto tramutandolo in un jolly ideale sul quale ogni allenatore vorrebbe puntare. I risultati sono evidenti: il polacco segna e fa assist. E firma prestazioni di livello assoluto, in campionato come sul palcoscenico internazionale.

Napoli, ecco Mario Rui

Questa però proprio non ce l’aspettavamo: o meglio, l’avvicendamento dell’infortunato Ghoulam con il suo sostituto in rosa, quel Mario Rui prelevato nella scorsa estate dalla Roma per nove milioni di euro, rappresentava una condizione obbligatoria. Quel che non era lecito attendersi era il raggiungimento di questo livello di rendimento: superati i problemi fisici che a sua volta il portoghese aveva dovuto smaltire per pregresso dalla scorsa stagione, accumulato un minutaggio utile a fargli recuperare condizione e convinzione, Mario Rui ha cominciato ad ingranare. E poi a volare: oggi il portoghese è perfettamente funzionale all’idea di gioco sarriana, pur non snaturando le sue caratteristiche. Si sovrappone giocoforza ad un passo ridotto rispetto a quello dello specialista Ghoulam, ma oramai è puzzle del tutto integrato nelle alchimie della catena sinistra del Napoli: addirittura più puntuale dell’algerino in fase difensiva, ha curato la proiezione offensiva. Ha firmato due assist, la sua qualità contribuisce a generare le note situazioni di superiorità numerica di cui si nutre il Napoli sul suo versante mancino, ha propiziato la fondamentale rete di Zielinski nella gara interna contro la Lazio, ieri a Cagliari il gioiello: una punizione calciata a giro sulla barriera che non ha lasciato scampo ad un imbarazzato Cragno. Oggi il Napoli è anche Mario Rui: impensabile non rendere merito al maniacale lavoro quotidiano di Maurizio Sarri.

Futuro Napoli: la lotta scudetto

Snodo cruciale della clamorosa contesa scudetto che si è venuta a sostanziare con la Juventus può essere rappresentato dal prossimo turno di campionato: prima la Juventus impegnata all’Olimpico sul campo della Lazio, appena dopo il Napoli ospiterà la Roma nello scenario del San Paolo. Considerati i differenti stati di forma della due realtà capitoline, il turno parrebbe favorevole alla corsa degli uomini di Sarri: non dovessero i partenopei aggiungere punti al divario sulla rivale bianconera, beh, il segnale non sarebbe dei più incoraggianti. Perché poi, almeno fino allo scontro diretto (dopo il quale il calendario tornerà a sorridere ai campani), la situazione va ad invertirsi. Va comunque detto che, rispetto agli anni passati, il Napoli sembra padrone di sé stesso: può gestire la pressione dell’obiettivo e gli ostacoli che inevitabilmente insorgono quando la competitor si chiama Juventus. Che non si è rilassata dopo i sei scudetti consecutivi, che non si è lasciata frustrare dalle due finali di Champions League perse in tre anni: nulla di tutto ciò, altrimenti già si starebbe festeggiando all’ombra del Vesuvio. Così non è ed il Napoli dovrà dimostrarsi più forte di una rivale che per attitudine naturale si ritrova a battagliare per i traguardi più ambiti. Con la forza maggiore che oggi è rappresentata proprio dalla resilienza di Sarri: qualcosa che, se vogliamo, mette al riparo dai problemi quotidiani. Una conoscenza della rosa che, a dispetto di qualche considerazione sul turnover che svilupperemo inevitabilmente in altra sede, appare ad oggi totale.

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