2014

La Miss nel Pallone: intervista a Maria Roberta Losapio (FOTOGALLERY)

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La Miss nel Pallone di questa settimana

Maria Roberta Losapio, nata a Bisceglie (BT) il 20-07-1993, altezza 1,76 mt, occhi nocciola e capelli castani, è una studentessa della Facoltà di Fisica a Bari e lavora come modella per passione e come speaker radiofonica, per mantenere una certa indipendenza economica. Suona il pianoforte per diletto fin dalle scuole medie, ama la musica in generale. Maria Roberta vorrebbe conciliare i suoi studi con la passione per il mondo dello spettacolo, attraverso la conduzione televisiva e radiofonica di programmi di divulgazione scientifica.
Ha sempre curato il suo fisico praticando sport. Ha iniziato all’età di tre anni con la mini-atletica per poi dedicarsi alla danza classica ma per un solo anno, per indiziarsi poi verso la ginnastica jazz, praticandola per nove anni di seguito e smettendo nel momento in cui si è avvicinata alla corsa, negli anni di liceo ed in particolare scegliendo la corsa campestre. Ha iniziato anche ad allenarsi con la pallavolo lasciando, tuttavia, quasi subito a causa di un infortunio abbastanza importante. Attualmente preferisce correre, per mantenersi un po’ in forma e divertirsi con gli amici sul campo di pallavolo. Il ballo resta costantemente una delle sue passioni.

Prima di tutto, sappiamo che sei una speaker radiofonica di una radio della tua città, Bisceglie. Quando hai iniziato e cosa ti ha spinta ad intraprendere la carriera di speaker?

In realtà è iniziato tutto per caso: invitata in radio per un’intervista riguardo la mia esperienza alle prefinali di Miss Italia 2011, gli ideatori della trasmissione, Francesco Brescia, Francesco Lucivero e Mauro Belsito, mi hanno ritenuto idonea e hanno considerato il mio intervento una sorta di provino. Per cui da due anni sono speaker per Radio Centro, in particolare ho co-condotto due edizioni di “Estate in Città” e da ottobre l’”Anteprima di Cosa Succede in Città”. Si tratta di una trasmissione tutta al femminile di musica, divulgazione e gioviale intrattenimento.
L’esperienza radiofonica mi ha avviato alla conduzione di eventi nel territorio, ad esempio il contest connubio di moda e musica “Contaminazioni 2012” in compagnia della squadra radiofonica, tenutosi al Teatro Mediterraneo di Bisceglie (BT), la sua edizione successiva al fianco di Antonella Todisco e il “1° Premio Bisceglie Sport, Gran galà dello Sport Cittadino, per premiare le eccellenze sportive biscegliesi assieme al giornalista nonché ideatore della manifestazione Mino Dell’Orco.

Essendo una esperta di musica, sicuramente avrai un genere che prediligi e ci sono dei cantanti che preferisci rispetto ad altri?

Non ho dei preferiti nella mia playlist. Mi piace spaziare con i generi musicali, conseguenza del fatto che in radio è necessario accontentare ascoltatori di tutte le età, per cui apprezzo sia la musica italiana sia la straniera, il pop e il rock, il jazz e la musica classica. In particolare il mio apprezzamento nei confronti della musica un po’ più di nicchia dipende dalla mia esperienza in orchestra, nel periodo delle medie, in cui suonavo il pianoforte. Se si conosce e si studia la musica così nel profondo, la si apprezza maggiormente. Ovviamente l’occhio ricade anche sul testo delle canzoni, in quanto amo scrivere.

Oltre a giocare con l’uso della parola, sappiamo che sei avvezza anche nello scrivere. Sei una ragazza dalle spiccate doti creative ed  ami la poesia. Quando è nata questa tua passione di scrivere?

Immagino non ci sia stata una vera e propria data di  nascita della mia passione per la scrittura. Immagino più che altro fosse insita in me e che pian piano sia emersa nel periodo tra le elementari e le medie: era per me un modo per imprimere su carta frammenti della mia immaginazione, in modo da renderli, a mio modo, reali.

Inoltre una delle tue poesie si è aggiudicata il secondo posto al Concorso “Luce: Bellezza dell’Universo”, istituito dalla F.I.D.A.P.A. di Terlizzi, come hai vissuto quel momento? Pensi in futuro di pubblicare i tuoi scritti?

Durante la cerimonia di premiazione mi sentivo abbastanza tranquilla, lo scritto mi piaceva e mi piace ogni giorno di più quindi, a prescindere dall’esito, ero consapevole e fiera della magia di quelle parole e in queste condizioni, in genere, non si sente neppure il bisogno di pubblicare. Lo si fa magari per sfizio, per gioco, per mettersi alla prova nel caso qualcuno possa giudicarlo e magari per curiosità, di scoprire se le sensazioni che provi puoi condividerle con altri. Inoltre si tratta di una poesia che concilia il mio interesse per la scienza con il piacere della scrittura: è avvolta in un alone di mistero, tipico delle infinite domande che la scienza si pone, non trovate?

LUCE: BELLEZZA DELL’UNIVERSO

Nel lento scorrere del tempo
ogni giorno si rinnova il miracolo:
bagliori lontani di una collana di stelle
si dissolvono nello spazio,
nuvole spinte dal vento
si sfilacciano nell’azzurro del cielo,
candide ali di gabbiani
accompagnano il germoglio vitale generato dall’acqua,
una preziosa sinfonia coloristica
che infonde energia e vitalità,
invita alla bellezza di un nuovo sogno,
illumina tutto
per la magica festa della vita.

 

Arriviamo ora ai tuoi studi. Sei iscritta  alla Facoltà di Fisica come mai hai optato per questa scelta che solitamente è fatta da studenti maschi?

Si dice che lo studio universitario della Fisica non sia una scelta ma una vocazione. E nel mio caso mi sono sentita quasi obbligata, nient’altro mi interessava a tal punto. L’idea è maturata alle medie, ricordo durante lo studio delle turbine e dell’energia rinnovabile, poi i cinque anni di Liceo Scientifico mi hanno aiutato a riflettere e il 100 e Lode, ottenuto alla Maturità, mi ha impresso la spinta finale.

 

Secondo te, quanto è  importante una valida preparazione scolastica per affrontare il mondo del lavoro?

E’ essenziale. Direi che la domanda si pone nei casi in cui si possa avere avuto parecchia fortuna con poca preparazione. La fortuna ci vuole sempre. Ma c’è bisogno di creare o meglio crearsi opportunità e in particolar modo, nei campi scientifici, la meritocrazia esiste e bisogna crederci. E poi lo studio paga sempre, anche soltanto per la forma mentis di rispettare i propri compiti, concentrarsi il più possibile, sacrificare del tempo libero, essere precisi e aver voglia di conoscere: tutti concetti necessari per il mondo del lavoro.

 

 

Una volta finiti gli studi, come ti vedi nel mondo del lavoro? Pensi di scegliere la carriera scientifica o quella che ti lega al mondo dello spettacolo?

Vorrei poter conciliare le mie due passioni unendo gli studi e quindi il lavoro con il mondo dello spettacolo, attraverso la conduzione di programmi di divulgazione scientifica. Bisogna impegnarsi duramente ma l’ho sempre fatto, non mi spaventa e intanto cerco di cogliere tutte le opportunità che mi si presentano. Da questo punto di vista presto apparirà sulla mia pagina fan un primo esempio di ciò a cui aspiro. Per quanto riguarda la specialistica, invece, i miei vent’anni mi permettono di pensarci un altro po’.

 

So che prima di approdare a Miss Italia 2013, sei stata eletta Miss Ragazza in Gambissima per la regione Puglia, cosa ti ha portato a partecipare al concorso?

Inizialmente è stato mio fratello Davide a iscrivermi al concorso; è nato tutto per gioco, perché mi piace sfilare e in particolare le tappe provinciali e regionali di Miss Italia permettono alle ragazze di auto presentarsi al microfono davanti a piazze gremite di gente e quindi di farsi conoscere non solo dal punto di vista estetico. Ed era il momento che amavo di più. Ho raccontato, in breve, la mia vita, convincendo spesso le giurie. Il 10 agosto a Ginosa ho conquistato la fascia a cui ambivo, perché “Ragazza in Gambissima” ha due significati, come è facile immaginare: il primo legato alla bellezza delle gambe, il secondo riguardante il rendimento scolastico, lavorativo e nella vita in genere. Una notte di San Lorenzo particolarmente magica. Non è stato facile ma ci vuole impegno anche nel gioco.

 

Nel mondo della moda, hai una modella a cui ti ispiri o a cui fai riferimento?

Sinceramente no, perché lavorare soltanto come modella non è il mio obiettivo nella vita. Mi piaceva l’idea della trasmissione scientifica “Eva” condotta da Eva Riccobono, una modella tuttavia non preparata dal punto di vista scientifico. Sorrido al fatto che mi sembrava mi fosse stata rubata l’idea.

Eccoci finalmente arrivati alla magica serata di Jesolo per Miss Italia, sicuramente, pensiamo che per te sia stata un’esperienza unica ma quali sono state le sensazioni e le emozioni che hai provato?

Non è cosa di tutti i giorni trovarsi in un enorme studio televisivo, cogliere cosa succede dietro le quinte, quali sono i tempi della diretta e ritrovarsi “star” per un giorno. Riempie d’orgoglio accorgersi di essere stata scelta tra le 66 e ci sono sensazioni che, al sol pensiero, si risvegliano in me e mi provocano sospiri profondi. E’ stato emozionante ma sul palco ero tranquilla, fare da “valletta” per me è stato un gioco da ragazzi. Ovviamente non è stata sfruttata nessuna delle mie potenzialità se non quella di indossare un bellissimo abito turchese “Cristina Ferrari”. Ma già dai primi giorni di prove ho maturato la consapevolezza che, per come è stata gestita e ideata la trasmissione quest’anno, avrei avuto più visibilità delle 45 ragazze escluse dalla gara nei primi minuti. Ero rammaricata perché cercavano ragazze non solo belle ma anche con sale in zucca e personalità e dai passaggi in giuria mi  sembrava di aver convinto i suoi rappresentanti. Nota estremamente positiva: il legame incredibilmente profondo stretto con le altre due ragazze “riserve” con cui condividevo la stanza, gran parte della giornata e una miriade di emozioni contrastanti. Mi sento fortunata ad essere riuscita comunque a distinguermi, difatti l’Ufficio stampa ha dedicato a noi tre ragazze un articolo con annessa foto e intervista, un’intervista da una celebre trasmissione targata Mediaset (per essere riuscita a rispondere ad alcune domande di storia) e i complimenti da parte di costumisti, parrucchieri, estetisti e fotografi.

Calcio News 24 è una testata sportiva e quindi parla di sport ma per te,  lo sport che ruolo ricopre  nella tua vita?

Lo sport aiuta a sentirsi bene sia dal punto di vista fisico che mentale. Regala una sensazione di relax impagabile subito dopo averlo praticato. E anche nelle varie discipline sportive ci vuole impegno e determinazione. E’ sempre stato importante nella mia vita.

Ci sono degli sport che pratichi o che hai praticato?

Ho sempre curato il mio fisico praticando sport e ricercando quello più adatto. Ho iniziato all’età di tre anni con la mini-atletica per poi convergere per la tipica danza classica propedeutica ma per un solo anno. Ho scelto subito dopo la ginnastica jazz, praticandola per nove anni di seguito e smettendo nel momento in cui mi sono  avvicinata alla corsa negli anni di liceo (in particolare corsa campestre). Ho iniziato anche ad allenarmi con la pallavolo lasciando, tuttavia, quasi subito a causa di un infortunio abbastanza importante. Per rimettermi in sesto, ho frequentato una palestra e attualmente preferisco correre, per mantenermi un po’ in forma e divertirmi con gli amici sul campo di pallavolo. Il ballo resta costantemente una delle mie passioni.

Il focus della nostra testata è il calcio. Che tipo di rapporto hai con questo sport? Sei tifosa di qualche squadra?

Fin da bambina sono sempre stata juventina, probabilmente per l’influenza di mio fratello Davide, quattro anni più grande di me. Ma non sono una tifosa accanita. Diciamo che mi fa piacere nel momento in cui la mia squadra vince.

Nella tua famiglia seguono il  calcio?

Mio padre è interista e segue il calcio con più attenzione perché da ragazzo ha praticato questo sport nel ruolo di mediano. Gli ha donato forti emozioni. Mia madre si dichiara milanista per influenza di uno dei suo fratelli maggiori, il quale impazziva per Rivera. Siamo molto legati ai Mondiali di calcio e mia madre ha vissuto gli esami di maturità nel clima dei Mondiali dell’ ’82, per cui li ricorda con particolare affetto.

Nel tuo tempo libero, oltre praticare sport, cosa ti piace fare?

Ovviamente amo condurre la mia trasmissione radiofonica, curare ad esempio la mia rubrica “Che donna!” , la quale celebra, ogni settimana, un personaggio femminile illustre e dedica una canzone. Mi concedo un po’ di relax suonando il pianoforte, scrivendo e ideando ma ho davvero poco tempo a disposizione.

Concedici la curiosità di porti delle domande sulla tua vita privata. Sei mai stata fidanzata con un calciatore?

Non sono mai stata fidanzata con un calciatore.

Che caratteristiche deve avere il tuo uomo ideale?

Alto, bello e colto innanzitutto. Serio nello studio e nel lavoro ma divertente e scherzoso al momento appropriato. Ovviamente fedele e senza alcun complesso. Il mio uomo ideale deve rispettare e sostenere le mie passioni e amare la dolcezza e la tenerezza.

 

Tra gli sportivi c’è qualche atleta che stimi o preferisci?

Nella corsa apprezzo il top, Usain Bolt, è fortissimo e decisamente carismatico, nel nuoto Michael Phelps e i triathleti degli iron man perché credo sia uno sport al limite dell’umano. Tra i calciatori sono sempre rimasta colpita da Del Piero, in gamba sia nello sport che nella vita, si esprime con un’ottima proprietà di linguaggio.

Nel tuo futuro pensi che ci possa essere spazio anche per una famiglia? Un domani come penserai di gestire la carriera e la famiglia, senza tralasciare una delle due cose?

Ci sarà sempre uno spazio riservato alla famiglia. Passerebbe al primo posto e cercherei di conciliare tutto il resto come ho sempre fatto. Ovviamente bisogna sempre agire per priorità: ora è il mio futuro, un domani sarà la mia famiglia che ho intenzione di formare nel momento in cui mi sentirò realizzata dal punto di vista professionale.

Solitamente nelle nostre interviste chiediamo sempre che ruolo riveste la famiglia nella vita delle nostre intervistate. Per te che posto ricopre nella tua formazione ed educazione? I tuoi ti sono sempre stati vicini nelle tue scelte? Quali sono le priorità ed i valori che ti hanno insegnato?

Ho un fratello maggiore di nome Davide, quattro anni più grande di me, laureato nella triennale di Ingegneria Meccanica, in corso di specialistica magistrale con la passione per lo la corsa, il ciclismo e il nuoto. Credo sia la persona a cui sono maggiormente legata e con cui ho un rapporto fenomenale, infatti ha sempre sostenuto ogni mia scelta.
La più grande ricchezza che possiedo risiede nella mia famiglia, nell’amore dei miei genitori. Due bellissime persone che hanno inculcato a mio fratello e a me i valori in cui credere (da buoni meridionali) e la concezione di guardare sempre oltre, di cogliere le opportunità e informarmi quanto più possibile. Hanno sempre sostenuto le mie scelte concedendomi un grande spazio d’azione ma non lasciandomi mai da sola. Io li amo.

Un’ultima curiosità. Se dovessi nascondere in una cassaforte le 5 cose di cui non puoi fare a meno, cosa sceglieresti?

Sono cinque oggetti particolarmente rappresentativi per me, il cui motivo della scelta è rintracciabile nelle risposte precedenti: le mie cuffie, una penna e un taccuino, il mio cellulare (di cui non posso fare a meno per mantenermi in comunicazione con gli altri, dati i miei impegni) e immagino un prodotto per la cura della mia persona.

 
Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e ti facciamo un grosso augurio per il tuo futuro.

 

Si ringrazia Andrea Celentano per la gentile collaborazione. 

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