2015

Marcolin: «La mia soddisfazione è aver fatto coesistere tutti e quattro i calciatori offensivi»

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Il tecnico etneo non guarda una classifica che, ad oggi, li vedrebbe fuori dalla bagarre salvezza

Una splendida vittoria in rimonta del Catania, che, al meno per il momento trascina fuori i rossazzurri dalla zona retrocessione. Il poker maturato nel secondo tempo nel Derby contro il Trapani fa salire gli etnei a quota 41 punti e, approfittando dei pareggi in extremis di Bari e Lanciano rispettivamente contro Crotone e Latina, permette di affrontare la settimana con un velato ottimismo di salvezza. Ai microfoni di CalcioNews24.com è intervenuto il tecnico dei rossazzurri, Dario Marcolin, che ha analizzato così il 4-1 inflitto ai granata: «Continuo a non guardare la classifica, ma oggi mi è piaciuto molto l’atteggiamento della squadra. E’ stato sufficiente realizzare un gol per mettere in mostra tutte le qualità di cui disponiamo. La mia soddisfazione personale è quella di aver fatto coesistere tutti e quattro i giocatori offensivi in avanti, ancorchè con qualche sacrificio da parte di Rosina e Castro. Non eravamo deconcentrati nel primo tempo ma certamente nervosi. Da quando sono a Catania, non c’è mai stata una partita dove eravamo deconcentrati. A fine primo tempo ho semplicemente detto ai miei giocatori che questa era una partita che valeva una stagione. Ho chiesto a Rinaudo di aggredire subito alto per evitare le ripartenze. Dopo l’1-1 ci siamo tolti un peso e i giocatori di qualità si sono sbloccati. Così la partita è cambiata. L’azione del rigore? Non l’ho rivista, ma siamo stati sfortunati. Basti pensare che Gillet non ha dovuto compiere grandi parate. Certo, l’episodio può accadere, ma non bisogna per questo colpevolizzare Rinaudo. Far giocare Rosina in mediana, con un giocatore dalle sue caretteristiche, è una fortuna. Un po’ ci siamo snaturati, ma siamo tornati al nostro consueto 4-3-1-2. A Latina però non credo che azzarderò come oggi. Calaiò? Ha accusato un fastidio al polpaccio ed è uscito prima per evitare che il problema si facesse più grave del previsto».

 

Dal nostro corrispondente

Andrea Mazzeo

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