2018
Marciniak è la prova che il Var in Champions serve eccome
Var Champions League, le ultime: la prestazione dell’arbitro Marciniak in Tottenham-Juventus rivaluta la decisione del presidente UEFA Ceferin
Cosa resta di Tottenham-Juventus? Di sicuro la gioia degli juventini per l’impresa a Wembley, ma c’è di più. Se si esula dalla prestazione delle due squadre, si arriva a una considerazione netta: in Champions League serve il Var. L’arbitro Marciniak ne ha combinate di cotte e di crude, soprattutto per un penalty solare negato ai bianconeri. Eppure il presidente UEFA Ceferin è stato chiaro, niente Var nelle coppe europee. Se finora Ceferin era sembrato al passo coi tempi, il netto rifiuto al Video Assistance Referee è un salto indietro di qualche anno. Non è possibile che nella maggiore competizione europea, forse il torneo più prestigioso del mondo, si assista a una prestazione come quella di Marciniak a Londra. Nelle gare a eliminazione diretta ogni singola scelta dell’arbitro è decisiva e il rigore non dato a Douglas Costa poteva costare carissimo alla Juve.
Il Var in Champions è la scelta migliore
Poco dopo il quarto d’ora del primo tempo, Costa se ne va sulla fascia ed entra in area, Vertonghen entra in scivolata e la palla va fuori. Marciniak dice che è tutto regolare e lascia proseguire, mentre gli juventini lo circondano e sbraitano. Dal replay si vede che il tocco di Vertonghen è al 100% sulle gambe di Costa ed era rigore netto. Sarebbe bastato un semplice replay per cambiare il corso degli eventi. E invece no, Ceferin è della sua idea, per quanto vetusta, e non ci sarà Var in Champions o Europa League nei prossimi anni. Un errore del genere poi passa in secondo piano per via del risultato finale, ma se fosse stato commesso nella finale di Kiev avrebbe avuto un peso molto maggiore. Ci sarebbero anche due possibili penalty – quelli, invero, più dubbi – per il Tottenham per confermare sia la serata storta di Marciniak sia che una Champions che si rispetti deve avere il Var.