2018

Marchisio svela: «Addio alla Juve? Volevo giocare, nessun rimpianto. E sogno la Nazionale»

Pubblicato

su

Claudio Marchisio, centrocampista dello Zenit, ex Juventus, parla in vista della gara tra i bianconeri e l’Inter nel corso di uno speciale che andrà in onda su Sky

Claudio Marchisio cuore bianconero. L’ex centrocampista della Juventus continua a seguire le vicende bianconere anche dopo il trasferimento allo Zenit San Pietroburgo. Il mediano ha parlato a Sky Sport a pochi giorni dall’incontro tra Juventus e Inter: «Sarà sicuramente una sfida importante ma non sarà decisiva. Sarà solo una partita perché ne mancano tante altre, il fatto che si affrontino due squadre così forti la renderà una sfida importante soprattutto per lo spirito di entrambe. Icardi contro Ronaldo? Stanno dimostrando di essere i più attesi del match, Icardi può essere assente per gran parte della partita ma gli basta un pallone per incidere, è uno dei più forti. Ronaldo è cambiato, gioca diversamente rispetto al Real, ora si abbassa di più e fa parte della manovra ma riesce ad essere sempre decisivo».

L’uomo del match però secondo Marchisio può essere un altro: «Io confido anche in Giorgio Chiellini, che dalla difesa ogni tanto arriva da dietro e stacca di testa». Il centrocampista ha parlato anche dell’altra grande avversaria della Juve, il Napoli di Ancelotti: «E’ una squadra più abituata, ha dimostrato di essere una big e di reggere fino alla fine dell’anno nelle posizioni alte. Bisogna vedere il cammino in Champions ma un po’ sono rimasto sorpreso perché dopo il lavoro con Sarri c’è stato un ricambio importante, Ancelotti sta facendo molto bene».

Marchisio, nel corso dello speciale, “Da Principino a Zar“, che andrà in onda venerdì sera dopo Juventus-Inter, ha parlato anche del numero 10 e della scelta di lasciare la Juventus: «Ho scelto il 10 per Del Piero, il mio idolo, era uno dei numeri disponibili quando sono arrivato. Non mi considero un 10, come ruolo, ma sono molto legato a questo numero. L’addio alla Juve? È stato un periodo molto intenso, è stato fatto tutto in poco tempo ma sempre con la testa sulle spalle e cercando di prendere la decisione giusta. Volevo giocare di più e abbiamo preso questa decisione senza rimpianto, nella vita si va avanti. La voglia di continuare a vincere è ancora tanta. Nello spogliatoio ne parlavo già con Chiellini e Barzagli e i loro consigli sono stati molto importanti. Ora bisogna pensare allo Zenit che vuole tornare a vincere. Nazionale? Se Mancini chiama, rispondo».

Exit mobile version