2015
Maran: «Salvezza? Chievo da impresa»
L’allenatore del club clivense ha parlato al Vinitaly
Mentre Luca Campedelli al Vinitaky spiegava in uno stand lo spirito Chievo, Rolando Maran a qualche metro di distanza beveva il Valpolicella e gustava il sapore della salvezza ormai vicina, senza però ammetterlo: «Mancano dieci giornate, meglio non scherzare anche se siamo a più 11 sulla terz’ultima. Hellas? Mai sentiti inferiori. E per questa città dev’essere un vanto avere due squadre che si confermano in A. Lavorare qui è come sentirsi a casa. Sapevo che sarebbe servita un’impresa e l’impresa la stiamo facendo», ha dichiarato il tecnico del club clivense ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
LE DIFFICOLTA’ – Maran, che definisce il suo 4-4-2 un modulo coraggioso per possesso palla e pressing alto, non pensa di esser stato sottovalutato: «Diciamo che se ho raggiunto la A tardi, vuol dire che l’ho meritata solo ora. Oppure non riesco a vendermi bene… Il calcio è così: vive di momenti e a pagare sono gli allenatori. La difficoltà di subentrare in corsa? Devi trovare in fretta un equilibrio, i ragazzi sono stati bravi a seguirmi», ha raccontato Maran, che poi ha parlato di Massimiliano Allegri, compagno di Supercorso: «Mi è sempre piaciuto il suo modo di lavorare, di avvicinarsi alla partita. Tesi finale? Posizionamento della difesa sugli angoli: 110 e lode. Non c’è il sistema ideale: noi difendiamo a zona, una delle prime cose che ho cambiato. Il giocatore più forte che ho incontrato? Pirlo. E che ho allenato? Escludendo il Chievo, dico Almiron».