2017

Maran: «Io e il Chievo poco pubblicizzati? Ci faremo pubblicità»

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Mai banale nelle sue considerazioni, il tecnico del Chievo presenta la partita contro il Torino e parla anche del flop della nazionale italiana.

Non ci saranno Gamberini e Dainelli domani pomeriggio in casa del Torino, ma mister Rolando Maran ha una rosa ampia e in forma per proseguire nel buon momento confermato dal pareggio contro il Napoli. Ed il suo Chievo Verona punta proprio a continuare ad impensierire anche le più grandi.

«Sono state due settimane in cui abbiamo lavorato in maniera importante e ci siamo preparato al meglio per affrontare una squadra importante e dal passato rilevante. Torino è una squadra allestita alla grande in cui vedo pochi punti deboli, poi la storia di questa squadra da qualcosa in più anche ai giocatori. E’ una partita insidiosa, ma noi abbiamo la consapevolezza di poterci giocare le nostre carte con personalità, sacrificio e con le nostre potenzialità. Contro Samp e Milan abbiamo subito tanti gol, questo ci ha fatto alzare l’attenzione sull’essere più concentrati sulle cose come abbiamo fatto con il Napoli e come vogliamo continuare contro il Torino».

Proprio la partita interna contro il Napoli ha messo in luce un Chievo padrone del campo. «Contro il Napoli la cosa belle è stata la partecipazione dei ragazzi e l’attenzione nel voler fermare una squadra che aveva strapazzato tutte le altre, questo ci deve dare la consapevole che quando facciamo le cose bene possiamo fare male a tutti anche alle più grandi. Sono felice di avere quasi tutti i giocatori a disposizione. Mancheranno solo Gamberini e Dainelli. Non chiamateli problemi di abbondanza, per me sono solo pensieri positivi perchè ho la possibilità di scegliere tra tanti bravi giocatori. Magari io perdo qualche ora di sonno ma per il Chievo è un bene».

La formazione gialloblù mira anche a riprendersi il risultato che era venuto a mancare lo scorso anno nella partita contro i granata. «Lo scorso anno abbiamo perso una partita che non meritavamo di perdere. Domani sarà una partita totalmente diversa, ma quella brucaia davvero molto».

In settimana Dainelli ha detto di Maran, che è un allenatore poco pubblicizzato, come lo è anche il Chievo. «Vorrà dire che faremo degli spot! Dario ha speso bellissime parole e mi fa piacere. Io credo che nei lavori ci sia bisogno di mettere professionalità e calarsi essendo se stessi senza cercare di essere personaggi. Vale la pena di emergere per cose diverse dal campo. Non mi preoccupa se sono poco pubblicizzato. Il Chievo fa bene senza essere pubblicizzato e solo questo a me interessa».

Altra considerazione emersa in settimana è stata quella di Pellissier che ha sconsigliato Ingese ad andare subito a Napoli. «Un calciatore che può giocare ha maggiori e più veloci margini di miglioramento. Questo è innegabile. Le rose ampie non permettono la crescita di tutti perchè chi gioca meno ha meno possibilità e quindi la sua crescita è ovviamente più lenta».

Chi sta invece crescendo molto  il giovane Depaoli. «Deve crescere molto e lui lo sa e lavora tutti i giorni per migliorarsi. Io l’ho impostato come jolly perchè la sua forza dev’essere quella di ricoprire più ruoli con la capacità di lettura della situazioni. Questa per lui può essere quella marcia in più per affinarsi e diventare un giocatore che può dare un grandissimo contributo».

Non può mancare infine una considerazione sull’eliminazione della nazionale italiana dai mondiali di Russia 2018. «Probabilmente le ultime partite non erano state all’altezza delle altre e questo aveva tolto un po’ di sicurezze e questa cosa poi è andata aumentando. Sono momenti che una squadra può attraversare e magari anche un solo episodio positivo avrebbe potuto far cambiare tutto. Così non è stato e non andiamo in Russia. Il sistema calcio dovrebbe cambiare qualcosa per crescere. L’Italia resta una delle squadre titolate per far bene nel mondo perchè abbiamo qualità tecniche e caratteriali. In certi momenti sembra che non ci siano ma poi ci accorgiamo che siamo più tenaci di quello che pensavamo».

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