2020
Maradona spiegato da Gentile: «Non ti faceva dormire la notte» – VIDEO
Tra i tanti avversari diretti con cui si è confrontato Maradona, Claudio Gentile è stato uno di quelli più difficili da superare: le parole del difensore in questo video amarcord tratto dal nostro archivio
Non sono molti i marcatori che possono vantarsi di aver annullato Diego Armando Maradona. Uno di essi è senza ombra di dubbio Claudio Gentile, tra i difensori più arcigni e rudi che il calcio italiano possa annoverare nella sua storia. Tra i migliori interpreti in assoluto anche in campo internazionale, figlio di quella straordinaria scuola difensiva italiana.
Nato e cresciuto da bambino in Libia da genitori siciliani, Gentile era giocatore duttile. Terzino destro principalmente, ma anche mediano o ugualmente valido sulla fascia mancina. Meno incline al ruolo di stopper, perché gli precludeva quelle sortite in avanti decisamente gradite.
Undici anni di Juventus (dal 1973 al 1984) con sei scudetti all’attivo e trofei vari in bacheca, ma la gemma più luccicante rimarrà inevitabilmente il Mondiale del 1982. Il teatro anche della leggendaria sfida con Diego. Era il 29 giugno, stadio Sarrià di Barcellona: prima gara della seconda fase tra una sin lì deludente Italia e l’Argentina campione in carica.
Così Gentile ricorda quella sfida nel nostro documento: «Bearzot il giorno prima della gara mi parlò in camera e mi disse che avrei dovuto marcare Maradona. Quando si girava diventava imprendibile: nei primi minuti mi andò subito via, da quel momento capii di non potergli più concedere spazio e soprattutto che non avrei dovuto più fargli arrivare palloni dai compagni».
Gli Azzurri si imposero 2-1 e iniziarono la cavalcata verso il titolo iridato. Il fuoriclasse argentino fu totalmente imbrigliato dal mastino bianconero e le polemiche non mancarono. Per la durezza della marcatura, per una divisa strappata o forse no, per uno scambio di maglia che Diego rifiutò a fine partita. Ma è lo stesso Gentile a sottolineare come in seguito ci fu modo di chiarire. E di rispettarsi. Da grandi campioni.
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