2020

Maradona spiegato dal Dottor Oliva: «Napoli era come sentirsi a casa per Diego» – VIDEO

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Le parole del compianto medico argentino Dario Ruben Oliva, il luminare che curò miracolosamente Diego Armando Maradona quando gli fu distrutta la caviglia a Barcellona

Nella straordinaria carriera di Maradona non mancarono, ovviamente, i momenti bui. In particolare la stagione 1983/84 al Barcellona fu estremamente complicata. Il grave infortunio alla caviglia e la clamorosa rissa nella finale di Coppa del Re furono i flash di un’annata da dimenticare, in fondo anche la spinta per abbandonare la Spagna.

La data chiave è il 24 settembre 1983, al Camp Nou arriva l’Athletic Bilbao campione in carica. Squadra tosta, scorbutica e spesso al limite della correttezza quella basca, guidata in panchina dal giovanissimo Javier Clemente. Al minuto 57, Diego si impossessa di un pallone a metà campo quando l’entrata killer a piedi uniti di Goikoetxea, da quel momento “Il macellaio di Bilbao”, lo fa saltare per aria.

Lacrime, caviglia distrutta e operazione di due ore che i medici catalani prontamente effettuano. Si prospettano tempo di recupero lunghissimi, stimati in 6 mesi, ma Diego ha in serbo un asso nella manica: Dario Ruben Oliva. Capo dello staff sanitario della Nazionale Argentina nei Mondiali del 1978 e del 1982, nonché medico di fiducia del “Pibe de Oro”.

Il luminare, che adotta metodi rivoluzionari nella riabilitazione, convince Diego a spostarsi a Buenos Aires, contro il volere del Barcellona che gli sospende lo stipendio. Ma la cura funziona eccome, Oliva rimette in piedi El Diez con tempi da record e dopo appena 106 giorni si può ripresentare in Catalogna, abile e arruolabile.

La stagione però prosegue tra alti e bassi e i dissidi con il club si acuiscono sempre più. Il titolo sfugge ancora ai blaugrana che hanno però occasione di rifarsi nella finale di Copa del Rey, guarda caso proprio contro l’Athletic Bilbao. I baschi vincono ma non si accontentano: dopo il triplice fischio Miguel Sola irride Diego che risponde con un pugno, sancendo l’incipit di una rissa colossale sotto gli occhi di Re Juan Carlos. E’ la parola fine per Maradona in Spagna.

Di fatto, la genesi del suo trasferimento in azzurro, con la benedizione del Dottor Oliva, scomparso nel 2013, nel nostro reperto d’archivio: «Buenos Aires è esattamente come Napoli. Si assomigliano in tutto. Napoli era come sentirsi a casa per Maradona». Già, tutta un’altra vita rispetto a Barcellona.

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