2017

Mancini: «All’Inter clima assurdo, andrei alla Juventus»

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Mancini, in una intervista a La Stampa, torna a parlare del suo addio all’Inter, delle critiche di Frank de Boer nei suoi confronti e del futuro: «Ho rifiutato tre proposte cinesi, guardo altrove»

Fermo da mesi, Roberto Mancini attende la chiamata giusta, probabilmente dall’estero: l’ex allenatore dell’Inter non rimpiange il proprio addio ai nerazzurri, a stagione praticamente quasi iniziata, in estate, ma non nega che sì, qualche problema negli ultimi tempi nell’ambiente meneghino c’era stato… Le sue dimissioni hanno portato alla chiamata di Frank de Boer prima e, dopo l’esonero dell’olandese, a quella di Stefano Pioli adesso: l’ex laziale sta facendo benissimo all’Inter e Mancini di lui non può che parlare bene. Tornando invece all’addio all’Inter, l’ex nerazzurro racconta a La Stampa: «All’Inter si era creata una situazione assurda, sempre più difficile da gestire, c’erano troppe persone che parlavano. Con me i cinesi di Suning sono stati perfetti, mi è dispiaciuto andare via, sono sicuro che avremmo fatto un grande campionato. I ragazzi stavano migliorando, la mia Inter si stava preparando a rivincere, ma per lavorare bene serve la fiducia di tutti». Il riferimento dell’ex allenatore nerazzurro è, probabilmente, a parte della vecchia dirigenza interista, con l’ex amministratore delegato Michael Bolingbroke, fedelissimo di Erick Thohir, in testa.

Mancini: «Inter, de Boer cercava scuse, ma lo perdono»

Il suo successore, Frank de Boer, non è riuscito a raccogliere, a differenza di Pioli, parte dei frutti del suo lavoro ed anzi, a inizio stagione aveva accusato il predecessore in maniera velata, parlando di una squadra incapace di correre. Mancini non l’aveva presa benissimo mesi fa, ma oggi perdona l’olandese: «Ha detto che la squadra non correva, ma è inesatto. Lo perdono perché lavorare all’Inter in quelle condizioni non era facile, non conosceva nessuno, non lo hanno aiutato, quindi è normale cercare scuse. Mi spiace che sia finita male, aveva bisogno di più tempo per ambientarsi». Per il futuro Mancini, come altri osservatori, vede l’Inter di nuovo alla pari della Juventus grazie alla forza economica di Suning.

Mancini: «Io alla Juventus? Sì, ci andrei»

Parlando invece del proprio futuro, l’allenatore marchigiano ammette di guardare alla Premier League e di aver rifiutato ben tre offerte dalla Cina. Qualcuno parla anche di Juventus (da piccolo Mancini era un tifoso bianconero, non lo ha mai negato) come successore di Massimiliano Allegri: «Quando volte mi hanno chiesto se andrei alla Juve? Tante, soprattutto i miei amici juventini. La risposta è sempre la stessa: sì, perché sono un professionista».

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