2017

Approccio mancato e reazione da grande Napoli: la qualificazione però si complica

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Seconda sconfitta per il Napoli di Sarri nella fase a gironi dell’attuale Champions League: l’analisi della gara e il discorso qualificazione

Niente da fare per il Napoli di Sarri sul campo del Manchester City: gli inglesi vincono con il minimo scarto e lo fanno grazie al parziale di 2-0 accumulato nei primissimi minuti di gara. Quando i più pessimisti avevano ipotizzato la goleada della banda Guardiola, ecco la reazione prorompente del Napoli: due calci di rigore ed altre occasioni per pareggiare la gara e venir fuori dall’Etihad con un punto vitale. Che però non è arrivato: la sconfitta – in concomitanza con il colpo esterno dello Shaktar Donetsk sul campo del materasso Feyenoord – complica i piani qualificazione di Hamsik e compagni agli ottavi di Champions League.

Manchester City-Napoli, l’analisi della gara

I partenopei mancano l’approccio alla partita ed è questo un fattore che – nell’analisi complessiva – va assolutamente tenuto in conto: la prima mezzora è a totali tinte inglesi, il Manchester City domina in lungo e largo e le statistiche rendono impietoso il confronto. Uomini di Guardiola in totale controllo della gara, oltre il 70% di possesso palla – contro una squadra che fonda la sua essenza sulla gestione di questa particolare fattispecie – e ben dieci conclusioni all’attivo. Difficile non ricondurre il tutto ad un errato approccio da parte del Napoli, sul piano del carattere prima ancora che su quello prettamente tecnico, lì dove è giusto concedere merito all’enorme qualità della squadra di Guardiola. Arrivano le reti, di Sterling e Gabriel Jesus, arriva la clamorosa traversa della stella De Bruyne. Adesso però voltate pagina: manca un’intera ora di gioco e tocca al Napoli. O meglio: la stragrande maggioranza delle avversarie a quel punto si sarebbero sfaldate per cadere sotto i colpi del ciclone Manchester City. Il Napoli però continua a fare specie e non si piega al naturale corso degli eventi.

La reazione del Napoli di Sarri

Lo fa con un’ora di gioco di altissimo contenuto tattico, tecnico e caratteriale: arriva la reazione e non sarebbe neanche tardi, se solo Mertens si ricordasse di essere Mertens e di fare il Mertens. La serata però – capita a chiunque – è quella storta, nera, di quelle che non cambiano senso: il belga fallisce il rigore e non solo, sprecando tutte le altre occasioni a disposizione. Poco freddo in alcune, troppo egoista in altre. Succede e ad un fenomeno del genere può essere ampiamente perdonato. Il fresco ventenne Diawara invece spedisce in porta il suo calcio di rigore e consente al Napoli di accarezzare il pareggio fino all’ultimo istante di gara. Se a quella mezzora ha risposto questa ora di gioco, per i campani non si può parlare di stop. Ma al contrario di ennesima riprova di una consapevolezza oramai raggiunta, certificata. Il Napoli ha continuato a macinare calcio anche dopo l’uscita per infortunio di Lorenzo Insigne, senza che un effettivo sostituto potesse subentrare per compensarne la perdita: il club questa situazione se l’è cercata in estate, poche storie. E tanta apprensione per lo scugnizzo partenopeo, che però a detta di Sarri nel post-partita dovrebbe smaltire presto il fastidio all’adduttore. Resta che la squadra di Sarri non si è arrestata neanche di fronte a questo evento, già sotto di un gol sostanzialmente per via di un rigore clamorosamente mancato: la personalità c’è insomma, si può guardare avanti con un sorriso intatto.

Napoli, ecco il discorso qualificazione

Eppure per l’accesso agli ottavi di finale la strada si è complicata: lo Shakhtar Donetsk è passato in rimonta sul campo del Feyenoord – a questo punto squadra materasso del girone – e si è portato a sei punti, tre in più del Napoli allo stato dell’arte. Lavoriamo in proiezione e guardiamo al prossimo turno: Napoli impegnato in casa con il Manchester City, così come lo Shakhtar con il Feyenoord. Assolutamente presumibile che gli ucraini centrino il bottino pieno: così fosse, l’eventuale non vittoria del Napoli renderebbe assolutamente complesso il raggiungimento della qualificazione agli ottavi di finale. I partenopei si ritroverebbero con cinque o sei punti di distanza dallo Shakthar Donetsk, con la possibilità di ridurre a due o tre nel seguente scontro diretto del San Paolo (e portarsi decisamente avanti in termini di differenza reti), ma con l’incubo dei giochi fatti nell’ultimo turno. Nel senso: gli ucraini ospiteranno il Manchester City che a quel punto potrebbe ritrovarsi con il primato del raggruppamento già in tasca e non essere chissà quanto motivato a stoppare l’avversario. Che vincendo, così come il Napoli sul campo dello spacciato Feyenoord, si prenderebbe il secondo posto del Girone F. Scenario decisamente da evitare. Gli uomini di Sarri – dando per altamente probabile la prossima vittoria della squadra allenata da Fonseca – hanno una sola via per evitarlo: battere il Manchester City al San Paolo. Ma sarà tutt’altro che semplice.

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