2009

Manchester City, Mancini sulle riserve: “A calcio si gioca in 11, non possono sempre giocare tutti”

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Roberto Mancini sapeva che, una volta seduto sulla panchina del Manchester City, avrebbe dovuto affrontare qualche problema di abbondanza. Problemi che si sono manifestati e che hanno nomi e cognomi: Shaun Wright-Phillips, Stephen Ireland and Nedum Onuoha, citizens finora poco utilizzati dal tecnico di Jesi. Proprio di questa difficile situazione ha parlato oggi l’italiano in conferenza stampa: “Non è una questione tecnica. A calcio si gioca in 11 e tutti hanno giocato, ma è impossibile farlo sempre” spiega. “Quando tutti sono in forma abbiamo a disposizione 21 o 22 giocatori. Questo è un bene per noi, ma nessuno può giocare tutte le partite. A volte si ha bisogno di recuperare, e non è sempre possibile farlo giocando a poca distanza di tempo. Su Wright-Phillips: “Si, ho sentito che i tifosi cantano il suo nome e mi fa piacere per lui. E’ un buon giocatore, ma è importante che continui a migliorare, e come lui, tutta la squadra”, le parole apparse sul sito ufficiale del Manchetser City.

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