2012

Manchester City, Mancini: “Balotelli prenda esempio da Totti”

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MANCHESTER CITY MANCINI BALOTELLI TOTTI JUVENTUS – La redazione della Gazzetta dello Sport ha intervistato, per l’ultimo numero del 2012, anche Roberto Mancini. Il manager del Manchester City, che si è detto al sicuro per il suo posto in panchina, ha esordito parlando del suo rapporto con Mario Balotelli, del quale si parla spesso di un suo addio, a gennaio o anche al termine della stagione: “Mario sta meglio, ha ripreso ad allenarsi e con lo Stoke potrebbe andare in panchina. Altrimenti, potrebbe giocare contro il Watford, in Coppa d’Inghilterra, il 5 gennaio. I rapporti tra me e lui sono sempre buoni, anche se un giorno ne combina una e l’altro pure. Io gli voglio bene perché da tanti anni viviamo insieme. L’ho visto crescere. Ma il rapporto professionale è un’altra cosa e da Mario adesso pretendo i fatti. Il tempo degli sconti e delle chiacchiere è finito. Balotelli ha 22 anni ed è ora che compia un salto di qualità nello svolgimento della sua professione. A lui chiedo impegno e serietà negli allenamenti, una vita privata più regolare, comportamenti corretti in campo. L’esempio per lui è Totti. Se Francesco riesce ad avere questa continuità di rendimento ad altissimi livelli all’età di 36 anni, la ragione è molto semplice: nel corso della sua carriera si è comportato da professionista. Le voci di mercato sul suo conto? Io credo che Mario resti, ma il futuro dipende soprattutto da lui. Lo sceicco Mansour ha un debole per Balotelli perché gli riconosce il talento e perché esporta il nome del City nel mondo. Va fatta anche un’altra considerazione: su Mario è stato compiuto un investimento importante e questa non è una società che butta i suoi capitali dalla finestra. Il mio futuro legato ai risultati? Non sono preoccupato perché lavoro con persone serie. Il City poche stagioni fa giocava in serie B e in due anni abbiamo già conquistato tre trofei. Il mio contratto è valido fino al 2017 e mi piacerebbe vincere ancora per lasciare un segno nella storia di questo club. L’uscita di scena dalle coppe europee? Il City non partecipava alla Champions da oltre 40 anni. Il calcio europeo ha una sua dimensione e noi siamo stati sfortunati nel sorteggio. Il girone con Real Madrid e Borussia Dortmund era durissimo. Noi abbiamo perso una grossa chance al Bernabeu: vincere lì sarebbe stato decisivo. Se rimpiango l’Italia? È il Paese più bello al mondo e se le cose funzionassero sarebbe fantastico. La realtà purtroppo è sotto gli occhi di tutti e anche il calcio ha i suoi problemi: gli stadi vecchi e vuoti sono la questione principale. Chi vince lo scudetto? Premesso che la Juve può solo perdere lo scudetto, dico Inter e Napoli. Ma la squadra del futuro è la Roma: con due rinforzi diventerà fortissima.

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