2020
Emergenza Coronavirus, Malagò: «Mai detto che il calcio non debba ripartire»
Giovanni Malagò, presidente del Coni, parla della situazione attuale dello sport in Italia: il commento sull’emergenza Coronavirus
Solito appuntamento delle 23:00 con Sportitalia. L’ospite di questa sera è Giovanni Malagò, presidente del Coni. Il numero uno del Comitato ha parlato dell’emergenza Coronavirus in Italia e delle possibili conseguenze sullo sport.
RIPRESA SERIE A – «Non ho mai detto che il calcio non dovesse ripartire, anzi, ho sempre sostenuto il contrario in ogni occasione. Io ho detto un’altra cosa: che il calcio è un’impresa e quindi chi è quel matto che può pensare di non rimetterla in moto il prima possibile? Ho sempre sostenuto che il calcio ha delle dinamiche diverse. Il calcio ha una molteplicità di individui che sono coinvolti in questa ripresa. Ho sempre detto che ripartire è indispensabile, ma nessuno sa quando e come si potrà svolgere a pieno un’attività. È stato sottolineato di farlo a porte chiuse. Secondo me era altrettanto doveroso prevedere un’ipotesi B perché se non tutto dovesse andar bene, il problema diventasse insormontabile».
RIPARTIRE A GIUGNO O A SETTEMBRE – «È un’ipotesi portata avanti da dei soggetti molto autorevoli e conoscitori del contesto sportivo, come Galliani, e poi ripreso da Infantino. Io sono onesto: non entro nella specificità di settembre come piano B. È doveroso però ipotizzare che qualcosa potrebbe non andar bene. Quella era un’ipotesi ma non so se si faccia ancora in tempo».
GOVERNO – «Meglio non interpretare i pensieri di soggetti istituzionalmente diversi. Il Governo ha qualche considerazione in più da fare. Presumo che le pressioni che sono state fatte sull’Esecutivo siano state importanti».
PORTE APERTE – «Il nostro documento non prevede la presenza del pubblico. In uno step successivo verrà preso in considerazione sentito le istanze di tutte le Federazioni».
PROTOCOLLO CALCIO – «Non ha avuto l’interlocuzione del comitato della Federcalcio».