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Maignan razzismo: la Top Ten delle frasi prima e dopo il no della città di Udine

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Tante le dichiarazioni attorno a Maignan e alla mancata cittadinanza del comune di Udine dopo i cori razzisti: ecco una top 10!

É stata una delle vicende che più ha fatto discutere durante (Maignan che si ritira dal campo), dopo (con la segnalazione dei colpevoli dell’episodio di razzismo) e ancora ieri, con il Comune di Udine chiamato ad assegnare la cittadinanza onoraria al portiere del Milan e il voto contrario del Consiglio. Ecco un po’ di commenti sparsi lungo questo periodo, una Top Ten da conservare, con un ventaglio di opinioni diverse.

1) La visione. Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, commenta così l’epilogo della vicenda, che ha visto il centrodestra della città bocciare la proposta della maggioranza: «La lotta alle discriminazioni deve unirci tutti, emarginando quei pochi che ancora agiscono nell’ignoranza e nel pregiudizio. La lotta alle discriminazioni parte anche dai simboli, come quello che oggi proponevamo di conferire. I diritti universali di libertà e uguaglianza, i diritti sociali e i diritti civili ci uniscono e sono le basi comuni della nostra società democratica. Senza le basi scordiamoci le altezze. Voglio ripetere ancora una volta: Udine non è razzista, è una città libera, solidale, moderna ed europea e oggi – tutti insieme – avremmo potuto dimostrarlo. Evidentemente non c’è stata la stessa visione. Noi comunque cercheremo di difendere la nostra città, i nostri valori e la nostra dignità».

2) Non la meritava. La spiegazione al no fornita dall’ex sindaco, il leghista Pietro Fontanini: «Sono convinto che la cittadinanza non debba essere conferita perché potrebbe sembrare un’azione riparatoria per una colpa che i friulani non ritengono di avere. Per prassi e tradizione la cittadinanza onoraria si riconosce a personalità che hanno concretamente contribuito al benessere socio-culturale dei cittadini».

3) La sintesi. Fabio Russello impiega pochi termini dello spazio concesso da X: «Il Consiglio comunale di Udine ha ricoperto di vergogna una intera città».

4) Fratelli d’Udinese. Giovanni Capuano se la prende con il consigliere di Fratelli d’Italia che appare su La Gazzetta dello Sport: «Il livello di sensibilità a proposito del razzismo è testimoniato anche da una persona che boccia la proposta di cittadinanza onoraria a Maignan accusando il sindaco di cercare visibilità e si fa intervistare con la maglia dell’Udinese in un luogo istituzionale. Si commenta da solo».

5) Il Friuli non ci sta. Sulle pagine del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, il Friuli Venezia Giulia ha pubblicato un manifesto dal titoloSenza motivo” in seguito agli insulti razzisti ricevuti da Mike Maignan in occasione della partita di Serie A tra Udinese e Milan. «Territorio di confine, sempre aperto a culture diverse e persone di ogni nazionalità, il Friuli Venezia Giulia accoglie e valorizza, sostiene e crea sviluppo e gesto di pochi individui, già identificati e puniti, che non ci rappresentano. Il nostro tifo vive da sempre lo sport come una sana passione, oltre ogni differenza».

6) Troppa politica. Tweet di Graziano Carugo Campi che associa due fatti lontani geograficamente tra di loro e molto dibattuti in queste ore: «Su caso Maignan e Salis si assiste a pericolosa distorsione dei fatti su base di convenienza politica. Manca coscienza deontologica a troppi direttori. È una critica a tutti gli schieramenti di pensiero, ognuno con riferimenti di informazione distorta per convenienza».

7) Ognuno ha il suo razzista. Angelo Forgione: «C’è anche un nero tra i tifosi che hanno offeso Maignan. Gli ha urlato “negro” e “scimmia”. Magari c’era anche qualche napoletano tra i milanisti che hanno urlato «sembra Napoli» all’indirizzo dei friulani, senza che nessuno abbia discusso il risvolto parimenti discriminatorio».

8) Un problema dei neri. Mauro Biani: «Razzismi e cultura. Ho sentito qualche giornalista che commentava: “Tutto il Milan è uscito con Maignan. Dovevano unirsi a lui e uscire anche i giocatori di colore dell’Udinese“. Ma no, cosa dite, cosa dite. Doveva uscire anche tutta l’Udinese».

9) Quattro imbecilli. Giuseppe Pastore: «Pur applicando la sanzione minima, almeno il Giudice Sportivo ha dato una picconata alla tesi autoassolutoria dei “quattro imbecilli”. No: il pubblico di Udine non si è dissociato, anzi ha continuato a fischiare Maignan anche dopo gli annunci, schierandosi al fianco dei razzisti»

10) Animali. Nicola Marino commenta il video del tifoso che urla insulti in continuazione a Maignan appena subisce il gol: «Questo non rappresenta lo sport e non rispecchia in alcun modo i valori umani, e forse neanche quelli animali».

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