2014

Maicon: «Con la moviola più casino»

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Il terzino della Roma su Totti: «Da avversario ti fa infuriare, ma…»

ROMA MAICON – Metterci la faccia a volte vuol dire scendere in campo anche se non si è in forma, perché la propria presenza rasserena i compagni e preoccupa gli avversari: è questo il caso di Maicon, che ai microfoni del Corriere della Sera è tornato a parlare del big match contro la Juventus, senza però invocare la moviola in campo. «No, perché farebbe ancora più casino. Contro la Juve il mio non era rigore, me ne sono accorto subito. Potevo protestare con l’arbitro, certo, ma cosa sarebbe cambiato? Ho pensato di fare come contro il Manchester City, quando mi hanno fischiato un rigore a metà perché Aguero è stato furbo a lasciarsi andare quando lo avevo trattenuto un po’, e due minuti dopo ho quasi spaccato la traversa con un tiro. Non posso pensare che l’arbitro sbagli apposta, tutti cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro. Cerco di pensare dove abbiamo sbagliato noi, sapendo che contro la Juve gli errori li paghi di più rispetto a un’altra squadra. Detto questo, gli errori dell’arbitro hanno condizionato il risultato finale», ha spiegato il terzino della Roma, fresco di rinnovo di contratto.

LUCI E OMBRE – Al netto delle polemiche, il calcio italiano piace a Maicon, che lo considera il più competitivo. Ma il brasiliano ha parlato anche dell’accoglienza ricevuta dai tifosi della Roma, di cui è diventato subito beniamino. A Maicon, però, non piace tutto del calcio: «Ci sono troppo facce di m… Quando finisco di giocare dico basta con il calcio. Non farò l’allenatore né altro. Per due anni me la godo in assoluto, poi ho altre idee». Tante vittorie nella carriera per il brasiliano, ma anche qualche delusione, come quella cocente ai Mondiali in casa con la Seleçao: «Volevo rimanere chiuso in casa per un mese. E invece i tifosi brasiliani mi hanno consolato. Allo stadio abbiamo preso i fischi che meritavamo, poi anche chi ci aveva fischiato ha capito quello che dicevo prima: si cerca sempre di fare al meglio il proprio lavoro. A volte non ci si riesce proprio». Con la Roma, invece, rischia di chiudersi in casa per un mese, se dovesse vincere lo scudetto: la passione e la gioia dei tifosi sarebbe travolgente, ha spiegato.

IL CAPITANO – Un capitolo a parte merita Francesco Totti, per il quale Maicon ha speso belle parole: «Da avversario ti fa infuriare, appena lo tocchi… Da compagno di squadra ti dà un sacco di vantaggi. È stato il primo a venirmi a salutare quando sono arrivato in ritiro, un anno fa. Da uomo lo ammiri: ha dato la vita per la Roma, la sua unica squadra. Di quanti giocatori al mondo puoi dire lo stesso?». E poi ci scappa un paragone tra Mourinho e Garcia: «Mou lavora più sulla testa e Garcia più sul campo. Di simile hanno la capacità di spiegarsi con poche parole e nel calcio la sintesi è molto importante».

TRAGUARDI – Con la Juventus, dunque, sarà duello per lo scudetto, per la Champions, invece, Maicon si allinea al pensiero di mister Rudi Garcia, che ha invitato la squadra a godersela, perché è una competizione unica: «Quest’anno ci siamo allenati a Trigoria con il pallone ufficiale della Champions, l’ho fatto vedere a Paredes e gli ho detto: vedi come è rotondo! Il calcio è il pallone».

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