2017
Magnanelli, capitan Sassuolo: «Vivo in una favola. Rinnovo? Alla società…» »
Francesco Magnanelli è il riferimento del Sassuolo, ma il suo futuro va definito: «Ho già detto alla società quali sono i miei desideri. Di Francesco…»
Il sole e il mare limpido del Salento, nella zona di Porto Cesareo con la famiglia, lo rilassa dopo una stagione lunghissima tra il campionato e l’Europa con in mezzo un brutto infortunio, ma non lo distoglie dal fatto che c’è un futuro da pianificare. Francesco Magnanelli ha infatti il contratto che scade il prossimo 30 giugno. La conferma non è in discussione, ma il nodo è la durata perché il capitano ha chiesto un biennale mentre la linea del Sassuolo prevede per gli ultratrentenni un accordo annuale, com’è stato in questi giorni per Cannavaro e Pegolo che hanno firmato. Domani lascia la Puglia e rientra in Emilia riannodando i fili del discorso poiché la prossima settimana vorrebbe chiudere positivamente la faccenda.
FUTURO E RINNOVO – Come dichiarato a “Il Corriere dello Sport”, Magnanelli ha ben chiaro quello che vuole dal club neroverde: «Il mio futuro? La volontà è dichiarata, mi vedo ancora e sempre nel Sassuolo. Stiamo parlando, ci sono delle questioni in essere e vediamo di trovare l’intesa. Stiamo trattando e i discorsi tra noi sono bene avviati», spiega il Puma, uomo-simbolo di un club diventato un modello. Inoltre, a 33 anni, il futuro è in campo. Non guarda oltre, almeno per ora, anche se il Sassuolo è la sua vita e viene considerato molto più di una bandiera, ricordando le chiavi della città che gli sono state consegnate nell’agosto di due anni fa. «Mi sento un giocatore in servizio permanente – dice -, se dovessi pensare a cosa fare più avanti mi immagino allenatore perché stare dietro una scrivania non mi fa impazzire. In questo momento, però, non ci penso ad allenare. Ho la testa solo per giocare. C’è tempo per programmare».
SIMBOLO E DI FRANCESCO – In fondo, Magnanelli è il capitano anche perché neroverde di lungo corso, arrivato in Emilia nell’estate 2005: «Questa è la mia favola che dura da 12 anni: ripenso a quando il direttore Bonato mi cercò e in quel momento non esitai cercando un’occasione per rimettermi in gioco dopo le poche presenze a San Giovanni Valdarno. Conoscevo Sassuolo ma non la squadra. Ho trovato Remondina e quindi ho fatto tutta la scalata con Allegri, Mandorlini, Pioli, Arrigoni, Mandelli, Pea, Di Francesco, Malesani e nuovamente Di Francesco». Già, da quanto non sente il mister che sta traslocando a Roma? «Dalla scorsa settimana, ci siamo visti al Mapei Stadium e ci siamo salutati. Poi sono partito per le vacanze. Lui ha sicuramente tanto da fare». Quel che sarà sulla panchina è scritto, aspettando il successore custodendo il quinquennio dorato. «Tra noi c’è sempre stato un legame speciale e me lo porto dietro con orgoglio».