2016

Ma Higuain e Cavani sono due perdenti?

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Neanche Angelillo e Nordahl vinsero lo scudetto negli anni dei loro record: il Napoli ci prova

Gonzalo Higuain ed Edinson Cavani: il Napoli ha presentato al recente scenario del calcio italiano due dei quattro o cinque attaccanti più validi del panorama – con Ibrahimovic, Milito e Tevez – ed accreditati a livello internazionale. I colleghi su citati hanno fatto incetta di scudetti, mentre il Pipita ed il Matador – al momento – non sono andati oltre la medaglia d’argento.

NUMERI MARZIANI – Ben 104 le reti complessive del centravanti uruguaiano nel folle triennio vissuto all’ombra del Vesuvio, l’exploit nel campionato di Serie A 2012-13 con i 29 gol che gli valsero il titolo di capocannoniere: non però il riconoscimento a livello di squadra, con il Napoli che si fermò al secondo posto – il miglior piazzamento dell’era De Laurentiis – forte di 78 punti, non sufficienti rispetto agli 87 della seconda scudettata Juventus di Conte. La storia può ripetersi, con numeri decisamente più impressionanti, nell’immediato futuro: Higuain le 29 reti di Cavani le ha già raggiunte con la splendida doppietta rifilata ieri al Genoa – l’ottava del suo pazzesco campionato – e mancano ancora otto turni al gong finale. Con un Napoli che, già a quota 67, mette nel mirino un torneo da record: 91 il massimo raggiungibile qualora i partenopei dovessero fare bottino pieno, ma al peggio non ci si andrà molto lontano.

LA SITUAZIONE – Eppure potrebbero non bastare: anche qualora i punti alla fine fossero 91 servirà un rallentamento della capolista Juventus per mettere le mani sul terzo scudetto della propria storia. Tre lunghezze di distanza, conservate dopo il tanto discusso derby della Mole: un’occasione in meno per il Napoli nel tentativo di raggiungere i bianconeri. A cui restano di fatto due criticità da qui al termine del campionato: le trasferte sui campi di Milan e Fiorentina, che oramai sembrano avviate verso la qualificazione alla prossima Europa League. Troppo lontana la Roma per i viola, non soltanto in termini di classifica quanto di valori individuali, il Sassuolo non dovrebbe creare particolari ansie ai rossoneri. Sempre a patto che il Napoli le vinca tutte: le chance insomma sembrano essersi drasticamente ridotte.

POSSIBILE COSTRUIRSI UNA CARRIERA VINCENTE A NAPOLI? – Edinson Cavani dopo il secondo posto scelse di lasciare: all’apice del suo rendimento personale optò per il contratto di una vita in una squadra che gli consentisse di crearsi un palmarès vincente (seppur in un campionato di stazza inferiore) e di presenziare costantemente nella massima competizione internazionale per club, la Champions League. Non bastò l’amore di un popolo partenopeo che lo venerava, né i tentativi del presidente De Laurentiis che, preso atto della volontà del fenomeno sudamericano, fu abile a raccogliere il massimo dalla cessione e ricostruire una squadra di livello. Potrebbe provare le stesse sensazioni Gonzalo Higuain da qui a breve? Tradotto: è impossibile vincere a Napoli? Non basta che le prime pagine sportive del pianeta parlino di te? Nè talento e leadership riversati così massicciamente sul campo? Non è sufficiente insomma essere Higuain o Cavani? Può incidere la considerazione di una Juventus irraggiungibile? Per meriti propri, s’intende, quelli nessuno deve toccarli e l’ultima testimonianza e’ arrivata proprio dall’impresa sfiorata nello scenario dell’Allianz Arena. Ma può condizionare anche la frustrazione generale acuita dagli eventi del derby? L’occasione di mordere le caviglie bianconere si era palesata, eppure è andata come è andata. Intanto Higuain (che in maglia azzurra e’ a quota 84) ha battuto il suo record ed ora insegue i 33 di Angelillo e i 35 di Nordahl: il nerazzurro nella stagione 1958-59 con la sua Inter arrivò addirittura terzo, scudetto al Milan con cui – gioco del destino – l’argentino vinse il suo unico campionato nove anni dopo firmando appena un gol. E lo svedese? Le 35 reti del record italiano di sempre nella Serie A 1949-50 non gli valsero la conquista dello scudetto con il suo Milan. Incredibile vero? Ah, a vincere fu la Juventus. Nordahl ci riuscì un anno dopo. Numero di reti? 34.

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