2017

Lyanco-Italia, un flirt che va avanti: la situazione

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L’Italia spinge per avere Lyanco con la nazionale azzurra, ma il Brasile non ci sta: il centrale del Torino conteso dalle due rappresentative

Affare di Stato, per lo status di Lyanco. Direttamente dal pianeta delle spie, e degli spioni. Ma pure dei depistaggi. Sembra strano, ma non c’è nulla di strano. Molto semplicemente, l’Italia stava cercando di sorpassare a destra, a fari spenti, il Brasile, e ora che è stata scoperta si è lanciata all’inseguimento con ben altre tattiche. Sta venendo fuori di tutto, per colorare la spy story. Pure un giallo sul passaporto. O meglio: su uno, dei passaporti di Lyanco. Perché nel guardaroba del difensore del Torino c’è anche un brandello della celebre mantella di Arsène Lupin. Lyanco Evangelista Silveira Neves Vojnovic ha tanti nomi quanti volti e ora 4 nazionali se lo possono contendere, più o meno direttamente. Ma chi è davvero Lyanco? Giocatore brasiliano, serbo, portoghese o italiano? E siamo sicuri che, un giorno, dalla sua manica non esca un altro documento ancora, con allegata la fotografia ingiallita di un avo? Un vero trasformista, secondo quanto riportato da “Tuttosport”.

LE RIVELAZIONI, IL FLIRT – Lyanco sta flirtando con abili burocrati calcistici italiani, nel tira e molla delle possibilità: potrei dirvi di sì, potrei dirvi di no, intanto vi dico perché no. Un giornalista brasiliano, Jorge Nicola, ha scoperto che rappresentanti della Figc stanno corteggiando il giovane marcatore del Toro, affinché accetti le lusinghe. In primo luogo, per gli stage ed eventualmente le amichevoli pre-Mondiali (Svezia permettendo, chiaramente). E poi chissà. Magari anche per il tanto sospirato viaggio in Russia. Il cronista sudamericano ha anche garantito che Lyanco, in virtù del legame con un parente italiano nel suo albero genealogico, ha già anche ottenuto il passaporto del nostro Paese. Ma adesso da fonti vicine alla Federcalcio e al Torino arrivano dubbi o negazioni, in merito. Anche se non viene smentita la volontà del giocatore di ottenerlo a breve, grazie a ciò che gli scorre nelle vene, quanto all’origine del suo sangue.

POTERE DEL SANGUE MISTO – Il nonno paterno di Lyanco è serbo, scappato in Brasile durante la Seconda Guerra Mondiale. Da parte di madre, invece, le origini sono portoghesi. Lui è nato in Brasile, 20 anni fa. Dato il talento precoce, ha già indossato sia la maglia dell’Under 19 serba che quella del Brasile Under 20. In occasione della prima chiamata in Europa, quando giocava nel San Paolo, si disse «orgoglioso e felice di rappresentare il grande Paese del nonno». Quattro presenze e poi cambiò idea, perché intanto i federali brasiliani si erano buttati su di lui: troppo bravo per lasciarselo scappare. E così Lupin si tolse la maschera, mostrando ciò che pareva la sua reale identità: «Ho sempre desiderato di giocare per il Brasile, la mia terra. E adesso che ho raggiunto l’Under 20, il vero sogno sarebbe disputare i Mondiali in Russia». Da brasiliano, ma potrebbe anche riuscirci da italiano. D’altronde Ventura lo stima già molto: è emerso in modo chiaro. Gli è bastato vederlo contro l’Udinese, la Juve e il Verona. E ne ha ricavato la stessa convinzione di Mihajlovic, di mille e un addetto ai lavori, di tanti allenatori e ds. Ecco perché la Figc ha cominciato a muoversi, nel corteggiamento: rose azzurre per te, ragazzo. E ora che Italia e Brasile se lo contendono, il riserbo dei protagonisti allunga l’ombra sulla verità dei fatti.

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