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Luperto: «Se seguiremo Andreazzoli l’Empoli si salverà»
Sebastiano Luperto si è raccontato a La Gazzetta dello Sport dei suoi inizi e della stagione attuale a Empoli
Ha 27 anni, è il capitano, nell’Empoli è sempre uno dei più positivi ed interpreta molto bene il ruolo del trascinatore. Sebastiano Luperto è l’anima di una squadra che in questo momento è terzultima in classifica, ha già cambiato allenatore e lunedì sera si troverà ad affrontare al Franchi la Fiorentina, una delle squadre più in forma del momento. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
LA BARBA LO INVECCHIA MA HA SOLO 27 ANNI – «La barba la accorcio, ma non me la tolgo. L’ho sempre avuta, anche quando ero un ragazzino e volevo stare con i più grandi. Anche alla mia compagna Fabiana piace, dice solo di non tenerla lunghissima».
L’INIZIO A LECCE – «Ero nel settore giovanile, feci tre comparse in prima squadra con Moriero. Poi è arrivato il Napoli. Ho lavorato con Benitez, Sarri e Ancelotti, da tutti ho imparato. Benitez un maestro, si rapportava molto con i giovani, Sarri è la perfezione, maniacale, ti spiega. Ancelotti, col quale ho debuttato in Champions, ha un’esperienza dimostrata dalla sua grande carriera. Spalletti l’ho sfiorato in preparazione».
L’EMPOLI DI QUEST’ANNO – «Con Zanetti abbiamo vissuto una bella stagione, chiusa con la salvezza. Forse quest’anno non siamo riusciti a seguirlo. Io lo ringrazierò sempre. Andreazzoli ha un metodo preciso, se lo segui ottieni i risultati. Stavolta salvarsi sarà più dura, la concorrenza è forte. Credo che la spunterà chi sarà più aggressivo. L’aggressività è la componente fondamentale per chi lotta per sopravvivere».
IL DERBY CON LA FIORENTINA – «É una partita più che un derby. Loro sono forti, hanno individualità e gran palleggio. Ma noi siamo concentrati».
BALDANZI – «É il primo che potrebbe spiccare il volo tra i nostri giovani. Talento puro. Deve soltanto non accomodarsi. Poi ci son tanti ragazzi forti, qui ci sanno lavorare, sanno fare calcio».