2020

Lukaku e la sindrome del posto sbagliato nel momento sbagliato

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L’istantanea flash dell’eliminazione dell’Inter dalla Champions League è indubbiamente la comica respinta di Lukaku sul colpo di testa di Sanchez: nel posto sbagliato al momento sbagliato. E non è la prima volta…

In quasi un anno e mezzo di permanenza in nerazzurro, Romelu Lukaku ha saputo farsi amare. Non succede così spesso che un giocatore entri rapidamente nel cuore dei tifosi, eppure il colosso belga c’è riuscito, meritandoselo.

Grazie alle strabilianti capacità tecniche, fisiche e atletiche, ovviamente, ma anche e soprattutto per il suo atteggiamento. Umiltà, generosità, altruismo, un punto di riferimento da fratello maggiore per chiunque dei suoi compagni. Calcisticamente e umanamente.

Nei giorni scorsi, durante un’intervista concessa a France Football, il primo slancio pubblico di fiducia e consapevolezza. “Non posso mai sbagliare i movimenti. Penso di essere tra i 5 attaccanti più forti del mondo”. Boom, con tanti saluti alla modestia che l’aveva sempre contraddistinto.

Se l’affermazione si può anche in qualche modo condividere, certamente la tempistica ha lasciato parecchio a desiderare. Per pura ed indiscutibile iella, evidentemente. E quell’immobilismo di Lukaku a un soffio dal novantesimo, grida ancor più vendetta.

L’intera prestazione con lo Shakhtar Donetsk non è stata entusiasmante, sia chiaro. Big Rom sembrava in una di quelle classiche serate vissute un pizzico in ritardo e mai o quasi illuminate dal fuoco sacro. Di fatto disconnessi dalla realtà i suoi movimenti su quel fatidico calcio d’angolo.

Il manuale del buon attaccante prevedrebbe infatti la lettura della situazione e un’uscita dallo specchio, se non altro per evitare il fuorigioco. Perché va detto, se anche Romelu avesse abbassato tempestivamente il capo, il VAR avrebbe con ogni probabilità annullato la rete di Sanchez. Insomma, il centravanti nerazzurro era al posto sbagliato nel momento sbagliato. Colpevolmente.

E così la mente non può che tornare indietro al 21 agosto. RheinEnergieStadion di Colonia e un altro maledetto calcio d’angolo a punire l’Inter. Contro il Siviglia il posto era probabilmente quello giusto, ma il momento (e soprattutto il movimento) ancora quello sbagliato. Goffa autorete e addio Europa League. Dettagli, eppure determinanti. Se Romelu Lukaku migliorerà ancora i particolari, allora sì che potremo, senza macchia, considerarlo tra i 5 attaccanti più forti al mondo.

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