2019

Luis Alberto: «Alla Lazio sto bene, ma se dovesse chiamarmi il Barcellona…»

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Luis Alberto parla della Lazio, del suo futuro, dell’infortunio e di molto altro: le parole del giocatore biancoceleste

Dopo il ritorno in Nazionale, Luis Alberto si racconta ai microfoni di Diez. Le parole del giocatore della Lazio sulla Spagna, la squadra biancoceleste, l’infortunio e molto altro.

INFORTUNIO«L’anno scorso ho subito un infortunio abbastanza grave che mi ha impedito di rendere al meglio per gran parte della stagione. È stato molto difficile risultare competitivo con la Lazio, figuriamoci arrivare in nazionale. Anche la mia famiglia ha sofferto molto. Ora devo godermi questo buon momento e ricordarmi di cosa ho passato. Devo continuare a pensare che bisogna combattere ogni minuto per restare al top, giocare in nazionale e raggiungere gli obiettivi personali. Come ho fatto a superare l’infortunio? Restando positivo e lavorando di più. Soprattutto serve darsi il giusto tempo per guarire definitivamente e scongiurare ricadute, cosa che in passato non ho fatto».

MOMENTO – «Non so se sono una delle stelle della Serie A. L’unica cosa che voglio è stare bene, continuare a divertirmi e mantenere questo livello il più a lungo possibile, in modo che questa lesione non ritorni. Voglio essere sempre a disposizione del mister, giocare bene per il mio club ed essere convocato dalla nazionale più volte possibile. Il ct Robert Moreno sta dando grandi opportunità a tutti, e questa è una motivazione in più perché so di poter essere chiamato in ogni momento».

LAZIO – «Quando sono arrivato alla Lazio sapevo che il primo anno sarebbe stato complicato, e lo è stato. Ho insistito, e ora ho giocato più di 100 partite in Serie A con la maglia biancoceleste. Io e la mia famiglia stiamo molto bene a Roma».

LIGA – «Un mio ritorno in Liga? È bello che se ne parli perché significa che sto lavorando bene. Ma non c’è mai stata la possibilità che io potessi lasciare la Lazio. Se il Barça dovesse bussare alla mia porta mi farebbe piacere. Alla fine il nostro compito è quello di giocare, stare bene. Chi dovrà decidere deciderà».

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