2016

Zeman: «Frase sul doping? La pagai cara»

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L’allenatore del Lugano si apre: «Di Francesco mi piace»

Zdenek Zeman deve salvare il suo Lugano in Svizzera ed è pure in finale di Coppa, una stagione particolare per il boemo alla prima esperienza elvetica. Lo stesso Zeman ha ripercorso le tappe della sua carriera fin dall’inizio, dicendo: «Non ho mai pensato a lavorare con Berlusconi e nemmeno lui a farlo con me, prese Sacchi dal Parma e io presi il posto di Arrigo. Poi il Parma eliminò il Milan in Coppa Italia, ma questa è un’altra storia… Il Milan per tanti è stato un esempio e in molti si sono rovinati a imitarlo».

FARMACIA – Zeman poi ha parlato di quanto la sua frase famosa sul doping nel calcio abbia rovinato la sua carriera: «La mia frase sul calcio in farmacia l’ho pagata cara anche a livello di risultati sul campo. Il sistema “non ci voleva” e per questo la mia carriera ha preso una svolta diversa. Potevo allenare il Milan, l’Inter o il Real Madrid. Tutto parte sempre da una sorta di sistema interno e per questo sono stato bloccato anche all’estero. Però per me non è mai stato importante dove allenare: Licata, Foggia o Pescara sono come Real Madrid o Barcellona nella mia filosofia di calcio».

CAMPI«Il campo di Madrid e quello di Lugano sono uguali, cambiano solo i nomi e i milioni che girano dentro e fuori i prati dei grandi stadi e il fatto che nelle big i presidenti non vogliano allenatori bensì gestori. A me invece piace ancora correggere il giovane che inizia a fare calcio» ha continuato Zeman a Avvenire prima di chiudere dicendo: «Eusebio Di Francesco fa giocare il Sassuolo in un modo che mi piace, oltre a lui non vedo nessun altro. La partita più bella in Serie A? Fiorentina – Napoli, fortunatamente c’è chi si ricorda di far giocare le squadre a calcio».

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