2015
Luciano Vietto: la rivelazione in casa Villareal
Focus sul giovane attaccante del Sottomarino Giallo, che ha conquistato tutti a suon di gol
LA FIDUCIA – Ci sono allenatori che segnano il futuro di un giovane calciatore, tecnici che vedono il talento laddove tutti gli altri pensano che il ragazzo sia sopravvalutato. E questo è il caso di Luciano Vietto, seconda punta oggi al Villareal ma con un passato al Racing di Avellaneda. Vietto nasce a Balnearia, un borgo della città di Cordoba, il 5 dicembre del 1993. La prima squadra di Vietto è il Club Atlètico Independiente di Balnearia, una società che rimanda proprio ai rivali, ovvero l’Independiente. La svolta però non arriva nel club della città d’origine, né tantomeno all’Estudiantes, società di passaggio, ma proprio nel Racing. Seconda punta molto rapida e che vede la porta con facilità, Vietto viene notato da Diego Simeone, che intravede subito nel ragazzo grandi potenzialità e decide di dargli fiducia. La spola tra giovanili del Racing e prima squadra si interrompe il 27 ottobre del 2011, quando il Cholo, allenatore che ha dato fiducia a Diego Costa (solo due volte in doppia cifra in carriera prima dell’esplosione con i colchoneros), decide di buttarlo nella mischia nel match contro il Lanùs, a cinque minuti dalla fine. Vietto non lascia il segno in quella gara, ma ci penserà circa un anno dopo.
SI ACCENDONO LE LUCI – E’ il 3 settembre del 2012 quando il Racing gioca contro il San Martìn nella gara valida per il Torneo Inicial, e questa è la partita che segna l’ascesa di Vietto. Tre gol: il primo è un siluro di destro che quasi rompe la traversa; il secondo una rete di testa, e il terzo un sinistro al volo da dentro l’area. Abbastanza per far sì che di Vietto si inizi a parlare. La stagione si chiude con 13 gol in 33 presenze, ma Vietto diventa un titolare. La stagione successiva, però, non si apre nel migliore dei modi, anzi, sembra essere proprio negativa: segna solo 2 gol (una doppietta) in Primera Division, arrivata alla quarta giornata, e durante il Torneo Final mette a segno 3 reti in 18 partite. Ma tutto questo non è importante, per un semplice motivo: i Fernando Roig, padre e figlio omonimi proprietari del Villareal, avevano già messo gli occhi sul ragazzo, e la stagione 2013/14 non gli ha certo fatto cambiare idea. El Chico –questo il soprannome di Vietto- era stato già richiesto nell’estate del 2013 dall’Atletico Madrid, sempre pronto a far incetta di talenti, ma il Racing ha rifiutato un’offerta sostanziosa, a detta dei Roig. Gli stessi Roig hanno svelato a Marca perché Vietto alla fine è approdato al Villareal: «Noi abbiamo avuto pazienza. Nel 2013 il Racing non voleva vendere, poi hanno fatto un brutto campionato e anche Vietto è andato male. Per noi il ragazzo restava un gran giocatore, il prezzo è sceso e l’abbiamo preso». E infatti è il 4 agosto 2014 quando Vietto arriva in Spagna per giocare con la maglia del Sottomarino Giallo. Il prezzo? Solo 5,5 milioni di euro per l’80% del cartellino.
ADESSO ARRIVANO I GOL – Spesso paragonato a Falcao per le sue doti tecniche, Vietto racchiude forza e rapidità nei suoi 173 centimetri. Forse proprio quello che manca all’argentino –con passaporto italiano- è la continuità, viste le annate precedenti, ma in questa stagione Vietto sta facendo ricredere tutti, compreso il sottoscritto. Sono 12 le reti con la maglia del Villareal in 25 presenze in Liga, fino a questo momento, compresi il gol del Camp Nou contro il Barcellona, e del Calderon, partita che ha permesso a Vietto, 21 anni, di guadagnarsi i complimenti del Cholo. Ma non solo: si contano anche 6 reti in 8 partite di Europa League, oltre a 6 assist, segno evidente dell’utilità del giocatore per la squadra. Si sprecano anche i paragoni con Aguero, forse profilo più simile al ragazzo ex Racing, sul quale c’è già l’interesse di club come Liverpool e Real Madrid. Ma Vietto ha un’idea precisa in testa: «Io sto bene al Villareal. La società ha investito su di me e io devo ripagare la fiducia». Potrebbero essere dichiarazioni di facciata, certo, ma così non sembra. Quel che è certo è che, continuando così, il futuro di Vietto potrà coincidere solo con una grande squadra.