Inter News
Ligabue: «Scudetto Inter, prima arriva e meglio è»
Luciano Ligabue, cantautore e tifoso dell’Inter, ha parlato della possibilità Scudetto a La Gazzetta dello Sport
Si dice che Luciano Ligabue sarà uno dei cantanti impegnati sul palco a festeggiare la seconda stella dell’Inter. Oggi viene intervistato da La Gazzetta dello Sport.
VINCERE LO SCUDETTO AL DERBY – «È da due mesi che si parla di questa ipotesi e, adesso che le condizioni si sono create, è un derby caricato fin troppo a pallettoni. A me interessa la vittoria matematica dello scudetto. Prima arriva e meglio è. Se poi dovesse arrivare a questo derby, è chiaro che non si piange».
IL CAMMINO – «È il capolavoro di una bellissima squadra e per squadra intendo l’intero team. Giocatori in testa, certo, ma allo stesso modo anche Inzaghi (che ha ragione a dire che valorizza anche economicamente i singoli giocatori) e la coppia Marotta e Ausilio che da tre anni sta facendo miracoli con il mercato a budget zero. Mi sa che per uno juventino Marotta sia forse il rimpianto più grosso»
LAUTARO FUORICLASSE – «Certo che lo è, pur non avendo la statura dell’attaccante tipico. È alto 1,74 ma nelle gambe ha una forza spaventosa. In più, continuando la tradizione dell’Inter con i calciatori argentini, sta dando grandi segnali di attaccamento alla maglia. Speriamo nel rinnovo».
INZAGHI MIGLIOR ALLENATORE DELLA A – «Senza dubbio. I trofei che ha vinto con l’Inter sono già diversi anche se spesso li si vogliono bollare come minori. Ma lui e la squadra li hanno vinti. Se si guarda il ruolino di marcia suo e dei ragazzi da circa un anno in qua, non si può che rimanere sbalorditi per i numeri e godersela per la bellezza calcistica espressa. Poi, certo, chiunque potrebbe sempre opinare che ha fior fiore di giocatori per poter applicare le sue idee ma non è forse pure responsabile della composizione di questa squadra?».
IDOLI – «I miei idoli calcistici sono tanti. Qual è l’interista che non ha nel cuore Ronaldo o Milito o Altobelli o Facchetti o Zanetti o chissà quanti altri. Io c’ho pure Cambiasso senza cui non si sarebbe vinto il triplete»