2020
Luci e ombre nella prima stagione di Ramsey alla Juventus
La prima stagione di Aaron Ramsey alla Juventus è costellata di luci ed ombre: ecco nel dettaglio il rendimento del gallese
Ramsey è stato il primo rinforzo della Juventus 2019-2020, con l’ufficialità del suo acquisto arrivata nel febbraio 2019. Paratici, alla Gazzetta dello Sport, lo presentò con queste parole, suggerendo anche quale fosse la sua posizione ideale: “Ha caratteristiche uniche all’interno della nostra rosa. Ha più tecnica delle nostre mezzali, è uomo da ultimo passaggio con fiuto per il gol. Ramsey è un giocatore che secondo me non ha ancora mai trovato la sua posizione, perché non ha mai giocato mezzala a tre, che è il suo ruolo“.
In effetti, oltre che essere un’occasione di mercato (l’ex Arsenal era in scadenza), nelle intenzioni della dirigenza Ramsey rappresentava un identikit tattico mancante: un interno creativo che aumentasse il livello della rifinitura, migliorando il gioco tra le linee della Juventus e il palleggio per vie centrali. Il gallese è sempre stato un importante generatore di gol nell’Arsenal di Wenger, con caratteristiche che né Bentancur né Matuidi (ossia, le mezzali della Juventus 2018-2019) possiedono. Finora, la stagione di Ramsey a Torino è stata piuttosto altalenante, con alcuni periodi molto negativi. Va detto che lo sport si è fermato proprio nel momento migliore del britannico, in cui da mezzala destra stava gradualmente diventando sempre più importante per la squadra.
Mezzala, trequartista e ancora mezzala
Nell’esordio da titolare contro l’Hellas Verona, Sarri ha utilizzato Ramsey come interno destro. Nonostante il gol, il gallese disputò una prestazione nel complesso negativa: tant’è che nell’impegno successivo di Brescia, la Juve passò a quel 4312 che ha caratterizzato la prima metà di stagione. Diverse motivazioni portarono Sarri a quella scelta, tra tutte l’infortunio di Douglas Costa: alla luce della rosa a disposizione (composta da tanti centrocampisti e poche ali), era probabilmente più logico schierare una formazione che privilegiasse le zone centrali del campo, sguarnendo le corsie esterne.
Al suo esordio da trequartista, Ramsey disputò un’ottima prestazione a Brescia, mostrando una buona intesa con Dybala. Il palleggio interno della Juve fu eccellente, con ottimi fraseggi sul breve e grande fluidità posizionale tra i due: a volte era l’argentino che veniva incontro, con Ramsey che aggrediva la profondità; in altre circostanze era invece il gallese che arretrava, con Dybala (o le mezzali) che ondeggiavano tra le linee. La rifinitura centrale fu ottima nel match del Rigamonti, con tante azioni pericolose e un Higuain (schierato al centro dell’attacco) servito ottimamente dalla squadra.
Una delle azioni più belle del match. Pjanic serve Ramsey tra le linee, che di prima trova Dybala. L’argentino è poi bravo a servire Higuain in profondità. Fraseggio centrale in pieno stile sarrista.
Ramsey si alternò con Bernardeschi nel ruolo di trequartista (l’ex Fiorentina veniva utilizzato soprattutto per le sue qualità difensive), e va rilevato come i compiti tattici del numero 8 cambiassero a seconda della composizione del tridente offensivo. Quando Higuain giocava prima punta, il gallese agiva da trequartista piuttosto “classico”, visto che il Pipita occupava il centro dell’attacco. Al contrario, quando giocava il tandem offensivo Dybala-Ronaldo, i movimenti dell’ex Arsenal cambiavano parecchio. Si tratta infatti di due attaccanti che godono di tanta libertà tattica, dato che amano svariare e allontanarsi dal centro. In questi casi, Ramsey si trovava “assorbire” i loro movimenti, aggredendo la profondità (cosa che sa fare alla grande) e buttandosi dentro l’area quando i due compagni sono lontani dalla porta. Tant’è che a volte sembrava addirittura lui la prima punta della Juve.
Un esempio in questa slide. Ronaldo e Dybala lontani, sono Ramsey e Rabiot (la mezzala) che vanno a riempire l’area, altrimenti vuota.
Alla lunga, però, il 4312 ha funzionato sempre di meno, con equivoci in entrambe le fasi. Oltre agli enormi problemi nel coprire l’ampiezza senza palla, la Juve era offensivamente troppo prevedibile. Si vedeva tanta densità in mezzo, con la squadra stretta in pochi metri: Sarri preferisce attacchi tramite rapide combinazioni centrali. Il problema è che il giro palla della Juve era troppo lento, a causa di scarsa velocità negli appoggi e pessimi smarcamenti. I bianconeri sbattevano nell’imbuto centrale creato dall’avversario, senza riuscire a creare varchi. La disastrosa sconfitta di Napoli ha sintetizzato tutte le difficoltà del rombo, tant’è che – anche senza Costa – successivamente Sarri è passato al 433, con Cuadrado ala e Ramsey interno destro.
Questa scelta ha precise motivazioni tattiche. Il colombiano tende a occupare l’ampiezza, ricoprendo una posizione larga da ala “vecchio stampo”. Sarri vuole una squadra che palleggi per vie centrali, quindi tra le linee ha scelto un profilo più creativo (Ramsey appunto), che occupasse una posizione più interna aiutando il palleggio in mezzo. Il gallese deve quindi “compensare” i movimenti del colombiano, cosa finora avvenuta con buon esito: si sono viste combinazioni interessanti su quel lato.
Triangolo a destra formato da Danilo, Ramsey e Cuadrado. Il gallese riceve tra le linee e può servire Cuadrado in profondità. Così è arrivato il gol di Dybala a Ferrara.
Il gallese è stato tra i migliori in campo nel successo contro l’Inter, sbloccando la partita e disputando un secondo tempo di grande livello. Probabilmente, ha ormai trovato la sua posizione ideale nel contesto tattico bianconero.
Cosa Ramsey ha dato alla Juve
Ramsey è un calciatore estremamente associativo, molto abile nell’avvicinarsi ai compagni per dialogare sul breve con loro. E’ in costante movimento, con un grande senso tattico nel leggere la situazione vicino a sé: possiede smarcamenti di ottima qualità, così come ha buone doti nello scambiarsi di posizione col compagno per dare imprevedibilità. Tuttavia, non si limita ad agire soltanto in zona di rifinitura. Il gallese è infatti importante nella risalita, visto che effettua preziosi movimenti a venire incontro. Quando il regista (Pjanic o Bentancur) è mercato, gli abbassamenti di Ramsey danno una soluzione di passaggio al portatore, che può così verticalizzare.
Particolarmente esemplificativo è il gol segnato dal gallese a Ferrara, azione che viene generata proprio da un movimento di Ramsey nella propria trequarti. Viene incontro a De Ligt, servendo di prima un libero Danilo: in questo modo, la Juve riesce a risalire e superare il pressing avversario, trovando successivamente la via della rete.
Con Bentancur marcato, il movimento di Ramsey è fondamentale perché dà una soluzione di passaggio a De Ligt.
Inoltre, anche quando non riceve palla, è molto bravo nel muoversi per portare fuori posizione il marcatore, consentendo così di creare spazi per i compagni. Nel match di Coppa Italia contro il Milan, per esempio, Sarri aveva una strategia ben precisa per bucare il 442 rossonero: le mezzali juventine (Matuidi e Ramsey) dovevano attrarre su di loro i mediani milanisti (Kessie e Bennacer), creando in tal modo soluzioni di passaggio per i movimenti di Dybala tra le linee. Ciò è avvenuta con buona costanza, visto che Kessie e Bennacer erano spesso fuori posizione.
Bonucci può servire bene Dybala tra le linee grazie al movimento di Ramsey, che allontana dal centro Bennacer. Si crea così un buco nella mediana rossonera.
In un centrocampo colmo di giocatori che faticano a palleggiare sul corto (Matuidi, Bentancur e Bernardeschi, per esempio), l’ex Arsenal è la mezzala bianconera più a proprio agio nel giocare di prima. Per i compagni è una sponda affidabile, capace di associarsi bene a un tocco e di leggere i movimenti dei giocatori vicino a lui. Come per esempio avvenuto nel gol di Dybala contro l’Inter, in cui il gallese ha ben accompagnato l’azione restituendo poi palla all’argentino. La Joya ha ammesso di trovarsi molto bene nel fraseggiare con il gallese: “Con Ramsey ci troviamo bene, sa giocare bene l’1-2 veloce, sapevo che poteva ridarmi la palla e appena l’ho ricevuta sapevo che potevo rientrare e la palla mi è rimasta lì.“.
Dove Ramsey sta deludendo
Per ora, le principali difficoltà di Ramsey alla Juventus sono paradossalmente dove c’erano più attese: ossia, la precisione nell’ultimo passaggio. Finora, il gallese non sta dando l’incisività che si sperava in zona di rifinitura: dai suoi piedi nascono infatti poche occasioni da gol, con numeri piuttosto bassi. Nonostante 1.8 passaggi chiave per 90′ non siano forse pochissimi, va detto che Ramsey ha una media di appena 0.12 Expected Assists per 90‘, che è addirittura il dato più basso in carriera (un solo assist fin qui realizzato in campionato). Inoltre, vede poco la porta: anche qui ha alcuni dei numeri meno buoni da quando gioca a calcio, con 2.34 tiri per 90’ e soltanto 0.24 di Expected Goals.
Ramsey sta indubbiamente rendendo più fluida e veloce la manovra. Fa bene tante cose, ma quando è il momento di compiere la giocata decisiva si rende spesso protagonista di imprecisioni tecniche. E dire che era stato acquistato proprio per aumentare la rifinitura dei bianconeri. Va rilevato che le sue statistiche sono molto simili a quelle della stagione passata, che però erano molto più basse di quelle degli anni prima, in cui generava parecchie occasioni da rete. Segno di come, a prescindere dal contesto tattico, sia sempre meno efficace in quelle situazioni di gioco.
Situazione potenzialmente pericolosa per la Juve, con Cuadrado in corsa che può puntare Theo Hernandez (terzino non molto abile nei duelli difensivi). Eppure, Ramsey sbaglia in maniera sanguinosa la misura del passaggio.
Ramsey sta quindi, banalmente, mancando nella pulizia tecnica in zona di rifinitura. Ciò si nota molto nel modo di attaccare che ha la Juve di Sarri, squadra che avvicina molto i propri giocatori per creare rapide combinazioni centrali di prima, fraseggiando palla a terra. In queste situazioni, per essere efficaci è necessaria grande precisione: basta un appoggio errato, un controllo impreciso o eccessiva lentezza nello scarico per vanificare tutto. In troppe di queste circostanze Ramsey a volte è un po’ in difficoltà, anche a causa di un controllo orientato non sempre ottimo. Nonostante i netti miglioramenti visti di recente, in queste situazioni ci si aspetta ancora di più dall’ex Arsenal.
La Juve prova ad attaccare combinando sul breve. Bentancur serve Higuain tra le linee, che di prima trova Ronaldo vicino a lui. Il portoghese appoggia per Ramsey ma l’azione finisce lì, visto che il gallese controlla malamente perdendo poi palla. Era una situazione potenzialmente pericolosa, visto che CR7 stava aggredendo l’area.
Come scritto sopra, la stagione si è interrotta sul più bello per Ramsey, proprio nel momento in cui – al netto di qualche imprecisione di troppo nell’ultimo passaggio – era cresciuto nettamente di condizione, con due gol consecutivi in campionato. Dopo mesi di affanno, sta diventando una risorsa sempre più importante per il palleggio della Juve, giustificando le aspettative che c’erano su di lui. Sarri ripartirà sicuramente anche da Ramsey quando si tornerà a giocare.