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Dall’Atletico Torino alla chiamata di Huntelaar, l’Ajax si gode Lucca

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Lorenzo Lucca ha trovato i suoi primi due gol con la maglia dell’Ajax in rapida successione, voluto fortemente da Huntelaar, ora Schreuder ha un’arma in più

Bocciature, rifiuti e riscatti, questi spesso incredibili. Il percorso di Lorenzo Lucca nel mondo del calcio è un fil rouge che non si interrompe mai. Un’altalena tra bocciatura e riscatto continua appunto, che denota la fame di un ragazzo partito da lontano e che lontano vuole arrivare. Da domenica a mercoledì ha segnato si suoi primi due gol con l’Ajax aprendo definitivamente un nuovo cerchio nella sua vita (guarda su Mola gli highlights delle partite dell’Ajax contro Psv e Vitesse).

Era appena un ragazzino quando correva sul campo dell’Atletico Torino e fece capire di essere uno dei giocatori più interessanti del panorama calcistico piemontese. Con i gialloblù prima si era imposto tra gli Allievi regionali, poi piano piano in prima squadra. Era diventato talmente importante che l’Atletico Torino aveva deliberatamente deciso di infrangere le regole e una volta lo ha fatto giocare due volte nello stesso giorno.

Da lì si sono aperte le porte per il professionismo, il Torino non se lo fa scappare, ma preferisce mandarlo in prestito al Vicenza. Prima piccola bocciatura granata e primo riscatto, come un anno dopo quando Lucca va a Brescia e fa il protagonista nel campionato Primavera. L’ennesima buona stagione convince il Toro che lo porta a fare prima il ritiro con Mazzarri e poi con la Primavera, ma a gennaio è addio definitivo. Bocciatura definitiva del mondo granata. Lui riparte da Palermo con una sola idea in testa: il riscatto. Chi ha fame ce la fa e così è. In due anni in rosanero si conquista la possibilità di andare a giocarsi la Serie B, ma con la maglia del Pisa. In nerazzurro gli basta un avvio di stagione straripante per convincere poi l’Ajax a puntare su di lui.

Su Lucca, infatti, si posano gli occhi di Huntelaar, che lo vuole a tutti i costi in biancorosso e in estate passa così alla squadra di Amsterdam, ma anche qui gli inizi non sono dei più semplici. Tra l’esordio e i due gol contro Psv prima e Vitesse poi c’è in mezzo tanto lavoro e poche gioie. Schreuder non lo vede, lo manda in seconda squadra e pubblicamente sentenzia: non è pronto per la prima squadra. Piccola bocciatura e allora ecco che scatta l’ora del riscatto. Tutto nel giro di pochi mesi.

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