2017

Lotti e il calcio italiano: «Stadio epicentro della pratica sportiva»

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Luca Lotti, ministro dello Sport, e i piani di cambiamento per il calcio italiano: «Il tifo è l’essenza del calcio»

«Non dobbiamo criminalizzare a prescindere i tifosi, perché il tifo è l’essenza del calcio: i nemici sono i delinquenti, non i tifosi». Parole nette e chiare quelle concesse a “Il Corriere dello Sport” da Luca Lotti, ministro per lo Sport nell’attuale governo. Lotti ha condiviso con il quotidiano romano le sue idee per cambiare lo scenario del calcio italiano: «Lo stadio è il centro della pratica sportiva, la sicurezza e la legalità non sono indipendenti dalla sicurezza e dalla legalità dei luoghi in cui lo sport si manifesta. L’obiettivo strategico diventa quindi quello di avere stadi più moderni e aperti, dunque stadi più sicuri. Uno stadio moderno garantisce più sicurezza e quindi il divertimento».

PROGETTI – Con Marco Minniti – ministro degli Interni -, Lotti ha lavorato al superamento della tessera del tifoso e all’abbattimento delle barriere all’Olimpico di Roma, ma il dirigente non è soddisfatto, tanto che nella cosiddetta manovrina sono stati inserite alcune norme per favorire investimenti privati nella costruzione o ristrutturazione degli impianti: «Se vogliamo che lo stadio non sia solo appannaggio di gruppi criminali, dobbiamo avere il coraggio di aprirli alla società, agli sportivi, ai tifosi. Reprimere la violenza e favorire la partecipazione». Sul superamento della TDT, Lotti ne parla così: «Non rappresenta un cedimento, semmai può servire alle società sportive per definire uno storico dei tifosi a rischio». In Antimafia – dove è stato ascoltato dalla Commissione -, Lotti si è esposto anche contro il calcio-scommesse: «Sta diventando un fenomeno più globale e meno localistico; ci sono attori transnazionali che alimentano un flusso di denaro, favorito dalle scommesse on-line. Bagarinaggio? Se ci dovesse esser la proposta di introdurrre qualche tipo di reato, non abbiamo nessuna contrarietà. Bisogna però interagire con gli altri ministeri».

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