2015
Lotta per il secondo posto riaperta? Due sì e due no
Roma e Napoli lontane sei punti: lanalisi del momento vissuto da capitolini e partenopei, con un occhio alla terza incomoda
Roma 42, Napoli 36, Lazio 34, Sampdoria 34 e Fiorentina 31. Questo il range di classifica dal 2’ al 6’ posto – quelli utili per l’Europa qualora una squadra dal piazzamento inferiore non si aggiudicasse la Coppa Italia, in tal caso non basterebbe fare sesti – quando siamo appena a metà cammino: il calo della Roma ed il ritorno del Napoli aprono il quesito, c’è spazio per il ribaltone? E quello della medaglia d’argento è un discorso che può o meno includere altre realtà?
LA SITUAZIONE – Tutti i segnali oggi lasciano intendere che possa risultare una corsa a due tra Roma e Napoli con la Lazio nel ruolo tutt’altro che trascurabile di terza incomoda: il tutto considerando la Juventus potenziale e dunque probabile campione d’Italia, vincitrice di quello scudetto a cui ancora legittimamente ambisce Rudi Garcia e con lui la sua squadra. Ma il Napoli ha le carte in regola per recuperare la distanza dalla Roma e garantirsi l’accesso diretto alla prossima Champions League? Due i fattori che sembrano spingere verso una soluzione positiva, altrettanti quelli che inducono a riflettere in chiave avversa. Scopriamoli insieme.
PERCHE’ SI’: LA FASE – Opposta. Il Napoli in fiducia ed in risalita dopo un periodo che tutto lasciava ipotizzare tranne un campionato d’alta classifica, la Roma che al contrario sta smarrendo alcune certezze su cui aveva consolidato le speranze scudetto. Guardiamo gli ultimi cinque turni di campionato: gli uomini di Benitez hanno totalizzato 12 dei 15 punti a disposizione, i giallorossi rispondono con 7 ed una sola vittoria all’attivo. Di questo passo è immediato accorgersi di come il sorpasso non sia propriamente lontano: 5 punti recuperati in sole cinque gare rappresenterebbero il biglietto da visita più credibile per le ambizioni partenopee.
PERCHE’ SI’: HIGUAIN – Il Napoli più che ritrovato ha finalmente trovato il suo leader tecnico e caratteriale: Gonzalo Higuain sta trascinando la squadra come mai aveva fatto dal suo approdo alle pendici del Vesuvio, dopo una stagione di livello ma non quanto ci si attendesse da chi aveva negli occhi le gesta del famelico Cavani. Poi un’estate da horror a complicarne ulteriormente i piani: la ciabattata a tu per tu con Neuer nella finale del Maracanà e la doccia gelata nel rovente inferno del San Mamés di Bilbao. Se ti senti un campione da determinate situazioni professionali e ti ritrovi ad aver sfiorato la gloria con il tuo Paese e poi retrocesso in quell’Europa League mai disputata prima dell’approdo a Napoli, il nervosismo viene da sé. E’ forse durato troppo per uno della sua caratura, poi la svolta con i fatti di Doha. Tradotto: la Roma uno come Higuain non lo ha.
PERCHE’ NO: I VALORI – La squadra di Garcia è nel complesso realtà più quadrata e completa del Napoli: guardare alla solita voce gol subiti, killer dei sogni dell’era Benitez, dove i capitolini – nonostante non stiano brillando come nella passata stagione – hanno incassato ben 10 reti in meno rispetto ai partenopei. Oltre i numeri c’è tanto altro: un organico più profondo nei vari comparti e che essenzialmente può fondarsi su un centrocampo che gli azzurri si sognano. Per intenderci: dove è il Napoli ad essere più forte lo è di un po’, dove è la Roma ad imporsi lo fa di tanto. O meglio abbastanza per guardarsi dietro con apprensione ma non con terrore.
PERCHE’ NO: IL DISTACCO – Raccontavamo in precedenza di come il Napoli sia stato in grado di rosicchiare cinque punti in altrettante gare e che questo rappresenti un trend abbastanza incoraggiante: la distanza resta però di sei lunghezze ed è un margine piuttosto confortante stavolta però per le chance giallorosse. Il motivo? La Roma avrà ancora alcune possibilità di errore, il Napoli no. Ed a meno di un impronosticabile crollo degli uomini di Garcia sarà chiamato a vincerne tantissime. Circostanza che oggi ad onor del vero non ci sentiamo di dare per assodata: è accaduto già in passato, quando la ruota sembrava essere definitivamente girata si è poi nuovamente invertita ed ha lasciato immutata la situazione. Con tutti i suoi pregi e difetti. Ecco, non basterà un Napoli altalenante per dare la caccia al tanto ambito posto d’onore.
NON INCIDERA’ L’EUROPA LEAGUE – E’ giusto in chiusura aprire il discorso al fronte internazionale: l’Europa League, almeno nelle intenzioni, non dovrebbe cambiare le carte in tavola. Nel senso: sia Roma che Napoli proveranno ad arrivare in fondo alla competizione europea e non c’è ragione per pensare il contrario. Per il club di De Laurentiis parla chiaro l’esposizione economica, sedicesimo fatturato mondiale e due sole realtà – Liverpool e Tottenham – più solide che concorrono per l’attuale edizione dell’Europa League. Obiettivo giocoforza alla portata quello di accedere alla finale di Varsavia, Stadion Narodowy che a maggior ragione può e deve mettere nel mirino anche la Roma. Poi parlerà la storia ed eventuali eliminazioni precoci potrebbero giocare un ruolo nella contesa. Con un occhio alla terza incomoda: gioca bene, è carica e non è impegnata in Europa.