2013
Lotta Champions: pro e contro delle concorrenti
Alla luce del quarto posto che il sistema Italia occupa attualmente nel Ranking Uefa – e dando per scontato il piazzamento della Juventus e per altamente probabile quello del Napoli – resta una postazione da assegnare per la partecipazione alla prossima Champions League. Quarta e quinta posizionata accedono all’Europa League, con un posto che invece viene assegnato alla vincente (o finalista) della Coppa Italia. Ecco come – in ordine di classifica – si presentano le dirette concorrenti alla volata finale.
LAZIO (47 punti) – Pro: rispetto a tutte le sfidanti è la squadra che ha subito il minor numero di reti (29). Un dato che rileva particolarmente, basti pensare che negli ultimi anni ha sempre vinto lo scudetto chi si assicurava il primato in questa particolare classifica. Altro vantaggio è l’ardore nel centrare un obiettivo sfuggito per una sola posizione nelle ultime due stagioni. Contro: la Lazio è anche il peggior attacco (37) nella lotta al terzo posto. La proposta di gioco è solida ma non molto redditizia, fattore che eleva il suo peso in assenza di Klose: calano le alternative a disposizione.
MILAN (45 punti) – Pro: un attacco strepitoso. Le creste rossonere sono assolutamente in grado di fare la differenza da qui alla fine, valorizzando il meticoloso lavoro di Max Allegri, eccellente nel farsi scivolare addosso le critiche – interne ed esterne – piovutegli addosso nel momento critico della stagione e poi compattare una squadra per larghi tratti rinnovata e depauperata dei calciatori migliori e dei suoi simboli. Contro: la carenza dell’organico nel reparto difensivo. Mexes, Zapata e compagnia non assicurano la necessaria continuità di rendimento, l’errore è dietro l’angolo. Manca qualcosa anche in termini di alternative in quel di centrocampo.
INTER (44 punti) – Pro: attualmente pochi a dire il vero. La discreta classifica accumulata finora tiene tecnicamente in corsa una squadra che può contare su un discreto tasso tecnico e sulla qualità di attaccanti quali Palacio e Cassano, da valutare l’inserimento dei giovani acquisti. Contro: una squadra priva d’identità. Poche e confuse idee di gioco, solidità generale troppe volte messa a repentaglio ed alibi – caso Sneijder ed infortuni Milito – che reggono solo in parte di fronte ai tanti errori di valutazione commessi da Stramaccioni. Non è tanto questione di inesperienza, quanto di letture errate in diverse fasi clou della stagione.
FIORENTINA (42 punti) – Pro: la proposta di gioco. Mai venuta meno anche nelle contingenze negative dei risultati, è la base su cui giocoforza Montella inseguirà un obiettivo al di sopra delle aspettative iniziali. La personalità di interpreti del calibro di Pizarro e Borja Valero nonché il talento di Jovetic sono il surplus da mettere sul piatto. Contro: la bella macchina viola si è più volte inceppata. La Fiorentina per avere la meglio sull’avversario deve dominarlo, non è stato raggiunto un equilibrio che permetta di vincere le partite in altro modo. La difesa inoltre – soprattutto in Roncaglia e Tomovic – ha dato segnali di sbandamento.
Chance minori – ma vivissime in termini di Europa League – per Catania (42) e Roma (40): i siciliani vivono un momento di incredibile entusiasmo e, se come dimostrato a Parma riusciranno definitivamente ad invertire la negativa tendenza esterna, sono legittimati a guardare oltre. I giallorossi sono alle prese con una rincorsa quasi proibitiva: i punti da recuperare sono tanti e le squadre davanti altrettante ma, qualora la gestione Andreazzoli risultasse fonte di normalizzazione (non soltanto sotto il profilo del campo da gioco), la Roma può concretamente salvare la stagione e raggiungere obiettivi insperati.