2018
Lotito svela: «Milinkovic-Savic? Arrivata un’offerta indecente l’ultimo giorno di mercato»
Il presidente della Lazio, Claudio Lotito racconta al “Tempo” la rabbia post-derby e un importante retroscena su Milinkovic-Savic
Un derby perso, male, contro la Roma e un momento delicato in casa Lazio. Claudio Lotito non può essere sereno in questi giorni frenetici nella Capitale e spiega come ha vissuto le ore successive al derby perso: «Devo dire che sabato mi sono allenato due ore e mezza nel centro sportivo di Formello per scaricare la tensione, altrimenti sarebbe successo qualcosa, invece mi sono sfogato sulle attrezzature». Il presidente ammette che non c’è stato alcun rimprovero per Inzaghi: «A caldo non si fanno mai rimproveri o considerazioni, soltanto a mente fredda. Il derby è stato una parentesi. Cosa ha sbagliato? Il mister saprà fare tesoro dei suggerimenti espressi dal club, dal direttore sportivo Igli Tare o dal club manager Angelo Peruzzi, ma mai in maniera coercitiva: non mi sono mai intromesso in questioni tattiche né condizionato le scelte di formazione, ognuno ha il proprio ruolo, posso solo dare dei consigli in base a quello che vedo, perché poi è il presidente a metterci la faccia e ad assumersi le responsabilità».
Sulla vicenda Milinkovic-Savic, trattenuto a fatica durante il calciomercato estivo, Lotito svela un importante retroscena: «Lo dico con tutta onestà. Avevo preso un impegno con l’allenatore che non lo avrei venduto in questa stagione, anche se ho ricevuto un’offerta importantissima il penultimo giorno di mercato, avevamo un piano per sostituirlo ma non c’era tempo. Qualche benpensante ha ritenuto di anticipare la chiusura in mia assenza (era in campagna elettorale ndr), ma la Lega con questa delibera si è condannata da sola ad avere dei danni, togliendoci la possibilità di fare operazioni fino al 31 agosto come in Inghilterra, Spagna o Francia. Quando arriva un’offerta il 17 agosto e il 18 chiudere il mercato, non potevo cederlo, ma soprattutto per la promessa fatta al tecnico: sono abituato a rispettare gli impegni che prendo. 150 milioni? Le cifre non si dicono ma sicuramente era un’offerta indecente che penso nessuno in Italia avrebbe mai rifiutato, lo dico senza paura di essere smentito. Non lavoro per il denaro, a me piace vincere le sfide, vedremo se ho sbagliato o ho avuto ragione a farlo. Avrei potuto vendere tanto ma non l’ho fatto».