2017
Lotito show: «Non compriamo con i numeri del Lotto! Inzaghi alla Juve? Decido io!»
Mai banale il presidente Lotito quando si tratta di interviste. Le parole del numero 1 della Lazio: «Non facciamo come il Marchese del Grillo…» – 13 settembre, ore 16.30
Arrivano nuove dichiarazioni da parte di Claudio Lotito. Il presidente della Lazio ha parlato anche del futuro di Simone Inzaghi, corteggiato dalla Juventus: «Nel calcio si trovano i giocatori, gli allenatori, ma non i presidenti. E’ importante avere un presidente-tifoso e non il contrario, altrimenti si rischia quanto successo da altre parti. Inzaghi è una mia invenzione, l’ho portato nelle giovanili e ora sta dando i suoi frutti. Chiaramente qui non esistono maghi. Non è merito di una sola persona perché dietro c’è un gruppo di lavoro. Inzaghi alla Juventus? Decido io perché ha firmato un contratto con la Lazio».
Lotito show: «Luis Alberto forte? Mica li compriamo con i numeri del Lotto!» – 13 settembre, ore 13.30
E’ Claudio Lotito show in occasione della presentazione della ‘Mezza Maratona per la Pace’ che si terrà il prossimo 17 settembre in quel di Roma. Intercettato dai cronisti presenti, il presidente della Lazio si è soffermato a parlare del mercato biancoceleste: «Perché dite che la Lazio ha speso meno di quanto incassato? Non è vero, la Lazio ha speso molto di più. Chiudiamo con un utile importante, significa che tra costi e spese c’è positivo. Bisogna aggiungere poi il monte stipendi e altre componenti, non si tratta di valutare solo la spesa dei giocatori. Quando spendi 30 milioni per un calciatore e firmi un contratto di 5 anni poi bisogna tenere in considerazione anche l’ammortamento». Prosegue Lotito: «Abbiamo preso due talenti come Pedro Neto e Bruno Jordao, poi starà a voi giudicare. Non facciamo come il marchese del grillo, non vendiamo la carbonella a 10 e compriamo la legna a 100. Compriamo la legna a uno e vendiamo a 300. Luis Alberto? Chiaro che me lo aspettavo così forte, non compriamo mica calciatori con l’estrazione del Lotto! Stadio? Nessun dialogo, siamo stati rimandati indietro. E’ una miopia politica che ha portato Roma a non avere squadre con stadi di proprietà. I tifosi? Ringrazio la Curva per aver preso coscienza del modo di fare di questa gestione, devo coltivare i patrimoni ed i sentimenti comuni di tutti i laziali, che devono essere preservati e tramandati».