2015

Lotito: «Mio il Brescia? Non so nemmeno dove sia»

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Il presidente della Lazio: «Basta tirarmi in mezzo, non posso sparire»

Un nuovo filone di calcioscommesse, con Lega Pro e Serie D coinvolti. E con qualche nome illustre – da Galliani a Lotito – in mezzo alla bufera. Il presidente della Lazio, intervistato dal Corriere della Sera, ha preso le distanze dai fatti: «Io questi che mi nominano non li conosco! Mai visti né sentiti… Roba da matti! Parlano… e che dicono? Che deve fare Lotito, eh? Deve sparire, puff! deve annientarsi, vaporizzare? Perché mi tirano sempre in mezzo a qualche schifezza, perché? Lei non scriva niente, niente di niente… Però, oh, io sono proprio stufo… Cioè, no, dico: io Brescia non so manco ndo’ stà, capito? Dove sta Brescia? Boh. Ce so’ mai stato a Brescia? No, mai messo piede a Brescia. Ma poi, in una telefonata tra due sconosciuti, divento il presidente del Brescia! È pura follia, questa!».

RISULTATO GARANTITO – Dalle intercettazioni, il numero biancoceleste sembrerebbe avere le mani anche sul Bari, oltre a Brescia e Salernitana: «Siccome il presidente del Bari mi chiama, io divento automaticamente pure il presidente del Bari! La verità è che il sottoscritto, Claudio Lotito, dà un fastidio tremendo. E lo sa perché? Perché con Lotito il risultato è ga-ran-ti-to! Schiattano d’invidia quando vedono quello che ho fatto con la Lazio e la Salernitana, due veri capolavori… E non riescono a capacitarsi che tutti gli incarichi che ho nelle istituzioni del calcio italiano non li ho estorti… ma sono stato eletto democraticamente».

ANALISI – «La verità – prosegue Lotito – è che una certa parte del mondo del calcio aveva paura di Tavecchio per ragioni politiche: infatti Tavecchio, in sei mesi, ha fatto riforme epocali. Siamo arrivati e abbiamo scardinato un sistema. Facendo funzionare onestà e buon senso. Lo sa che, in questo calcio, spaventa anche il buon senso? Quando dissi quelle cose su Carpi e Frosinone, per cui poi sono stato perseguitato, le dissi con spirito costruttivo, facendo un ragionamento anche di natura economica, perché la fabbrica calcio non va avanti per grazia ricevuta, ma con gli stadi a norma, con i diritti tv, con i bilanci sani… Bisogna scartavetrare via tutto il marcio».

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