2016
Loria: «L’ambiente di Roma è esigente perché vuole vincere»
Simone Loria, ex difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni, parlando della sua carriera
Simone Loria, ex difensore della Roma, è intervenuto ai microfoni, affrontando vari argomenti: «Che sensazione ho provato segnando alla Juventus? Segnare in Serie A è sempre bello, ogni goal ha un sapore diverso, ma ai bianconeri è ancora meglio. Che tipo di difensore sono stato? Né cattivo, né provocatorio. Ero un difensore deciso. Quali attaccanti non mi piacevano? Di solito quelli a soffrire sono i calciatore che in campo sono degli animali. Però i duelli sono sempre belli. Momenti di tensione negli spogliatoi? Sì, ma finiva lì. E’ inutile litigare con qualcuno, anche perché poi in campo ti rincontri spesso. Se ho mai visto scazzottate? Sinceramente no, solo alcuni litigi con qualche parola di troppo. Che ricordo ho dell’ambiente Roma? In questo tipo di ambienti ci sono tante aspettativa, è normale. Ogni tanto si cercano alibi, ma a Roma non accade. L’ambiente è esigente, ma lo sono tutti quelli che vogliono vincere. Cosa consiglierei ad un giovane? Di giocare. Poi ci sono giovani e giovani. Alcuni maturano con il tempo, altri invece no. A chi come me è maturato tardi gli dico di fare esperienza in giro, forma il carattere. I tanti goal che ho segnato con Cagliari e Atalanta? Avevamo chi metteva bene i palloni, calciatori come Zola e Bernardini. Se ho avuto allenatori o compagni che mi stavano antipatici? No, nessuno. Nella vita si migliora, quindi sono contento di aver conosciuto persone che sembravano antipatiche, ma che poi sono cambiati. Per quale squadra tifo? Il Torino, ma simpatizzo per tutte quelle in cui ho giocato. Da giovane ero stato aggregato alla Juventus? Siamo professionista, poi ero giovane».
LORIA CONTINUA – «Se rinnoverei il contratto a De Rossi? Daniele è un romanista dentro, glielo rinnoverei. Aiuta tanto in giovani, ma in generale aiuta tutti i compagni nello spogliatoio. Perché non ci sono più difensori goleador come me? Per dirlo dovrei stare ancora nel mondo del calcio. Da fuori diventa difficile valutare. Se vedere un pallone è come vedere una bella donna? Resta sempre un pallone, ma è comunque bello. Un consiglio a chi vuole fare la differenza come difensore? Lavorare bene sulla marcatura. Non quella ad uomo, ma quella in area di rigore. Il calcio italiano ormai si sblocca per le situazioni da fermo, bisogna essere bravi sui calci d’angoli e le punizioni. Tanti sbagliano perché non difendono bene in area. Quante volte ho protestato in campo per un fallo che l’arbitro mi aveva fischiato? E’ capitato, ma sul momento non te ne accorgi, poi lo rivedi e ammetti che si trattava di fallo. Sul momento pensi sempre di non aver fatto nulla. Se ho avuto allenatori che mi hanno detto di colpire la gamba e non il pallone? No no, ci mancherebbe» queste le parole dell’ex difensore ai microfoni di Tele Radio Stereo.