2020

Lo strappo di Conte: l’ossessione per la vittoria e i dubbi sul futuro

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Antonio Conte ha aperto una frattura con l’Inter che difficilmente si potrà ricomporre: tanti dubbi per il tecnico nerazzurro

Quando Antonio Conte alza la voce i muri (e non solo) tremano. Quello di ieri sera a Bergamo non è un semplice sfogo, ma un attacco al potere, un colpo al cuore della società nerazzurra. Avrebbe potuto parlarne faccia a faccia con i diretti interessati, ha preferito esternare il suo malcontento pubblicamente, puntando il dito contro una dirigenza che a detta sua non ha protetto squadra e allenatore nei momenti più complicati della stagione.

Dove vuole arrivare Conte? Forse a uno strappo definitivo, sicuramente a smuovere le coscienze nerazzurre, e come già accaduto in passato non dà nulla per scontato vincolando il suo futuro alle “valutazioni” di fine stagione. Dopo l’Europa League e aspettando segnali dalla Premier, mentre l’Inter (che sta ancora pagando Spalletti) in questo momento non può permettersi di lasciarlo andare.

La storia di Conte in panchina è fatta di successi ma anche strappi clamorosi: il ristorante da 10 euro, l’addio alla Juventus nel 2014 (secondo giorno di ritiro) e l’esonero (con causa legale) al Chelsea solo per citarne alcuni. Si consuma nell’ossessione della vittoria, e pretende il 200% da tutte le componenti della società, dal presidente al magazziniere. Altrimenti grazie e arrivederci, non sarà la prima e probabilmente nemmeno l’ultima volta. L’Inter è avvisata.

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