2014
Sabatini: «Rispettate Maicon, e Lotito ascolti De Rossi»
Il ds giallorosso: «Strootman? Incedibile»
ROMA SABATINI CONFERENZA STAMPA – Parola alla dirigenza. Walter Sabatini, direttore sportivo della Roma, interverrà in conferenza stampa tra pochi minuti per fare il punto su alcune tematiche: Maicon e ll caso Benatia in particolare.
NON SI MUOVE – Sabatini ha subito parlato di Kevin Strootman, cercato – così dice radiomercato – da Van Gaal, nonostante il problema al ginocchio che lo sta costringendo ai box: «Abbiamo perso un calciatore straordinario nella scorsa stagione e questo ha creato molto imbarazzo nei nostri confronti. Sarà un grande acquisto a stagione in corsa. Vogliamo trattenere Kevin, continua a essere anche da infortunato un punto di forza, lo rivedremo in campo con tutte le prerogative che sono state la svolta della Roma nella scorsa stagione. È stato esemplare. Manchester United? Sono illazioni che provengono dall’Inghilterra, a noi non interessa dar seguito a queste voci».
OCCHI SU DI LUI – Per un centrocampista che resta, un altro che potrebbe presto aggiungersi, ossia Rabiot: «Il mercato della Roma è sempre aperto, non sono mai soddisfatto e questo può essere considerato un fattore positivo. Rabiot è un calciatore eccezionale, ha valori tecnici rilevanti, non possiamo non seguirlo. Ci piace moltissimo, vorremmo e proveremo a trattarlo attraverso una linearità di comportamenti, non aspetteremo una soluzione di acquisizione a parametro zero, è una scelta politica che abbiamo fatto inizialmente. Avremmo potuto farlo con Sanabria, e invece lo abbiamo acquistato in accordo con il Barcellona. Per cui ogni mossa sarà fatta in sintonia con i parigini. Però sarà difficilissimo, lo sappiamo perché tanti club sono sul ragazzo. Siamo una grande società e ci comportiamo da grande società».
BENATIA – Il direttore sportivo giallorosso ha poi parlato di Benatia, le cui parole hanno scosso l’ambiente capitolino: «Vorrei parlare poco di Medhi Benatia, perché il presidente è stato esaustivo e il Bayern Monaco attraverso il proprio ufficio stampa ci ha chiesto di non parlare più di questa diatriba. Vorrei chiarire che quando l’ho cercato oltre un anno fa, il giocatore aveva un’offerta molto più alta da parte di un club italiano. Ha accettato in maniera rocambolesca, rinunciando a molti soldi. Poi a gennaio, sollecitato da offerte importanti, mi ha chiesto un aumento di ingaggio, confermando la volontà di restare a Roma. Il problema, però, è che ci ha chiesto cifre alte, cinque milioni di euro, e abbiamo fatto una proposta che ritenevamo importante e che andava a pareggiare i soldi che ha perso accettando la nostra offerta. Non volevamo nè potevamo offrirgli quello stipendio, speravamo di tenerlo con noi, poi abbiamo dovuto venderlo a 28 milioni di euro più quattro. A quelle cifre abbiamo venduto il simulacro di Benatia, del giocatore che non aveva più stimoli a resta qui, non del monolite che è diventato un punto di riferimento della squadra».
ANCORA L’OLANDESE – «Strootman è incedibile, lo vorremmo con noi per sempre. Però è normale che al giorno d’oggi bisogna ragionare sulle eventuali offerte che arriveranno. Non pensiamo di cederlo, aspettiamo che torni ad avere una condizione accettabile, dobbiamo avere pazienza ma lo aspetteremo. Per noi è determinante».
IN DIFESA – Sabatini ha parlato di Maicon, la cui esclusione dal Brasile ha destato molti sospetti: «Maicon per venire alla Roma ha rinunciato a un pacco di soldi, che difficilmente un professionista può scegliere di fare. É stato un campione e continua ad esserlo. E quando leggo che fa il furbetto perché vorrebbe un ingaggio più alto inorridisco. Noi viviamo tre vita: quella pubblica, quella privata e quella segreta. Lasciamo vivere a Maicon la sua vita, l’importante è che quando arriva al campo dia il massimo, come accaduto nelle 28 gare della scorsa stagione. Quando, peraltro, spesso e volentieri ha giocato in condizioni disastrose, ma ha voluto farlo per la Roma. Trattiamo con la dignità che merita. Fisicamente sta bene, contro la Colombia ha giocato una gara rilevante»
ATTACCO – Quanto all’addio di Dodò, la scelta della dirigenza è stata abbastanza particolare: «Dodò non avrebbe potuto crescere in questo ambiente che lo ha sempre bastonato e mai aiutato a crescere. Io l’ho apprezzato, ma la scelta che ho fatto è stata molto impegnativa. Qui non gli è mai stato messo un 7 in pagella, quando la squadra vinceva 3-0 gli si metteva 6. Non è mai stato apprezzato fino in fondo, forse perché io dissi che sarebbe diventato un campione. Gli ho salvato la carriera da giocatore».
LOTITO – «Da Lotito pretenderei che lui non dica ‘quel signore non può parlare perché è un dipendente’. I dipendenti parlano, a condizione che si rispettino tutti. Quindi quando parla De Rossi, che non è mai banale, lui lo ascolti. Quanto alla sua presenza, ha titolo per farlo e non c’è nessun problema. Ma credo che lo faccia in contrapposizione al rapporto che c’è con i tifosi della Lazio: della serie, qui non mi volete? Allora vado in Nazionale».