2015

Parma, Tommasi e Pizzarotti: «Si giocherà al 50%»

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Presenti anche Lucarelli, Gobbi, Cassani e l’avvocato Calcagno

Il caos in casa Parma continua ad imperversare. Sono già due le partite dei crociati che sono state rinviate (Udinese e Genoa) e anche la gara di domenica contro l’Atalanta sembra essere a rischio: proprio oggi infatti l’assessore Ferretti ha dichiarato che il club ducale non paga l’affitto del Tardini dal 2011. Al momento è in corso un incontro al Comune di Parma a cui partecipano il sindaco Pizzarotti, il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, i giocatori Lucarelli, Gobbi e Cassani e anche l’avvocato Calcagno, toga dell’Aic che segue il Parma. Dalle indiscrezioni raccolte dal nostro inviato Daniele Longo, è emerso che l’incontro è iniziato alle 17 presso il Comune, e che verrà discussa l’eventuale soluzione per cercare di giocare domenica la gara contro l’Atalanta, squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere. 

18:15 – Presente anche il centrocampista Daniele Galloppa.

18:45 – Prosegue l’incontro all’interno del Comune di Parma, che presumibilmente terminerà fra 15 minuti. Di seguito vi riportiamo le immagini del tavolo comunale che sono state gentilmente concesse all’inviato Daniele Longo:

19:00 – L’incontro è terminato da poco e all’uscita è intervenuto Damiano Tommasi: «Ci siamo confrontati sulla situazione della squadra, ci si sta impegnando tutti. C’è la volontà di giocare, speriamo ci siano le condizioni, che sono mancate le settimane scorse. Speriamo che ci siano le prospettive che finora sono mancate. Fondi per aiutare il Parma a concludere il campionato? E’ un discorso interno della Lega, il 19 marzo c’è l’udienza e la situazione verrà chiarita. Responsabilità? Oggi abbiamo parlato della prossima partita». 

19:05 – Il sindaco Pizzarotti è tornato alla carica su Manenti e parlato della possibilità che la squadra scenda in campo nella prossima giornata: «Non è colpa di nessuno e alla fine sarà colpa mia… Non voglio fare il protagonista, ma Manenti deve assumersi le sue responsabilità. Noi vogliamo risolvere la situazione, ma non sento Manenti. Lui ha il mio numero, ma non mi chiama. Io non tratto la cessione della società, ma se fosse una persona seria dovrebbe dire cosa sta facendo. Mi preoccupo della città e della squadra della mia città. Per aprire lo stadio servono dei soldi. Serve qualcuno che li metta, altrimenti non apre. Non dipende da noi, ma bisogna pagare, ad esempio, gli steward. Noi abbiamo trovato soluzioni tecniche, ma serve qualcuno che dia garanzie e che paghi. Partita domenica? Dobbiamo fare ancora tanti incontri, a partire dalla Lega, secondo me c’è il 50% di possibilità che si giochi».

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