2014
Inter, Mancini: «Pronto per un’altra bella storia, son felicissimo»
La conferenza stampa del tecnico dell’Inter: «Balotelli? Deve sfruttare la chance al Liverpool»
INTER MANCINI CONFERENZA STAMPA LIVE – Roberto Mancini nuovo tecnico dell’Inter. Si sta per aprire un nuovo capitolo nella storia tra il tecnico e il club nerazzurro nella speranza che si riveli vincente tanto quanto la prima esperienza. Cresce l’attesa alla Pinetina per l’arrivo di Mancini, che ha contribuito ad accenderla con un cinguettio su Twitter. Il nuovo tecnico nerazzurro subentra così a Walter Mazzarri, dopo l’esonero del livornese ritorna l’uomo dei tre scudetti.
LE DICHIARAZIONI – Prende la parola Michael Bolingbroke, CEO dell’Inter: «Non ci sono decisioni giuste o sbagliate, era arrivato il momento di cambiare, siamo una squadra di caratura mondiale e dobbiamo tornare in vetta al calcio mondiale. Ecco perchè abbiamo chiesto a Roberto Mancini di essere il nostro allenatore, ha uno storico». Inizia Mancini: «Belllissimo ricevere questo affetto, non avrei mai pensato di tornare ed è accaduto tutto molto in fretta, nel calcio queste cose accadono, vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono ed è la cosa più importante».
IL PRESENTE – Prosegue Mancini, parlando del presente nerazzurro: «Non conosco benissimo tutti i calciatori, è difficile fare paragoni, mi fa piacere l’entusiasmo perchè credo sia alla base di ogni tipo di lavoro o vittoria, sta a noi mantenerlo e riiniziare a vincere, credo che questo sia fondamentale, l’entusiasmo è molto importante. Non avrei mai pensato di tornare, quando è stato fatto un lavoro così bene a volte si ha tutto da perdere: mi hanno spiegato il progetto, ci siamo visti e credo che possa essere un’altra bella storia. Credo in questo progetto altrimenti non avrei accettato, naturalmente non ho la bacchetta magica e penso si debba tornare a vincere attraverso il lavoro. Credo nel progetto, l’Inter è un grandissimo club e sono felice di averlo fatto».
CAMBIO DI MARCIA – Continua il Mancio, parlando dell’avvicendamento: «Quando si cambia allenatore vuol dire che le cose non vanno bene, ma non è sempre colpa del tecnico perchè a volte ci sono situazioni che non vanno, Mazzarri è un tecnico bravo, c’è da fare qualcosa e spero si possa fare quanto fatto 10 anni fa. Questa squadra ha qualità come c’erano dieci anni fa, bisogna avere un po’ di fortuna, metterli bene insieme, credo si possa lavorare bene anche su questa squadra».
MORATTI – Un commento sull’ex presidente Moratti: «La famiglia Moratti ha fatto la storia, se ha preso questa decisione penso che vada rispettata al cento per cento, sono felice, ci siamo parlati al telefono, è ancora dentro all’Inter e penso che questo sia molto importante. Sono stati momenti bellissimi, posso solo ringraziarlo, è stato un grande presidente, credo che Moratti rimanga sempre una figura importante. Nel 2004 abbiamo messo su una buona squadra, quando inizi ad avere una buona base, i giocatori capiscono che è la strada giusta, son stati anni molto belli per tutti, è fondamentale tornare a vincere. Inizieremo gli allenamenti, ho le mie idee ma mi confronterò con i calciatori per sapere cosa pensano».
I SINGOLI – Prosegue Mancini, parlando dei singoli: «Kovacic ha grandi qualità, credo che possa diventare un campione in futuro. Medel? Il calcio cileno è piieno di talenti, devo conoscerlo direttamente per vedere dove può giocare. I cileni sono professionisti molto seri. Vidic? Servono mesi di assestamento per conoscere il nuovo campionato, è capitato anche a Platini. Guarin? E’ un grande giocatore e ha fatto benissimo al Porto, non conosco l’attuale situazione e devo parlare anche con lui. Credo possa essere un calciatore importante per l’Inter. La chiamata? Giovedì sera ho ricevuto la telefonata, sono felice, molto felice. Ho bisogno di iniziare a lavorare, non credo che nel calcio ci sia tanto tempo, c’è bisogno di assimilare i miei pensieri ma parlerò insieme alla squadra. Già da oggi dobbiamo avere la testa sul lavoro e farlo bene. Sul mercato? Devo conoscere la squadra bene, è difficile farlo adesso. Non è così semplice prendere calciatori a gennaio, è difficile prendere fuoriclasse nella finestra di mercato invernale, vedremo nei prossimi mesi ma il primo obiettivo è che i calciatori che son qui rendano al cento per cento».
IL PRESENTE – Mancini si concentra sul presente: «Non credo che bisogna guardare molto in là nel tempo, bisogna concentrarsi sul presente, io non credo di poter rimanere per 27 anni come Ferguson, sono felicissimo di essere ritornato all’Inter e spero di poter dare una mano all’Inter per tornare a vincere. Ci sarà da combattere contro Juventus e Milan, la Juve ormai sta facendo benissimo da anni, il Milan è sempre il Milan e ritornerà grande, noi dobbiamo sicuramente combattere con loro. Cerchiamo di riportare tutti in alto il calcio italiano, siamo qui anche per questo».
CALCIOPOLI – Domanda sui fatti del 2005 e 2006: «Calciopoli? Son sempre stato onesto e ho detto le cose come stavano, non devo nascondervi nulla e ho detto le cose per la realtà dei fatti, sempre. Oggi bisogna però pensare al campo, anche su questo dobbiamo migliorare in Italia: il calcio può migliorare se ci si concentra sulla partita e non alle polemiche. I protagonisti sono i calciatori che vanno in campo e fanno divertire la gente, questo è importante: in Inghilterra ho capito anche questo».
LA CHIUSURA – Infine, le ultime domande al neo-tecnico nerazzurro, che chiude così la conferenza stampa di presentazione ufficiale dalla sala stampa della Pinetina: «Mazzarri? Faccio il suo stesso lavoro e son dispiaciuto quando accadono queste cose, a volte le cose vanno male perchè le cose devono andar male, non è colpa dell’allenatore, ha fatto bene ovunque è andato. Balotelli deve cercare di fare il massimo al Liverpool, ha avuto la fortuna di andare in un club importantissimo e deve sfruttare questa chance. Come ho ringraziato Moratti, ringrazio Thohir per questa possibilità che mi è stata concessa ora, era dispiaciuto per Mazzarri, speriamo di poter rtornare presto ad alti livelli. Non ho grandi problemi con la difesa a 3 o a 4. Voglio parlare con i ragazzi e cercare le soluzioni migliori».