2014
Italia, Conte: «Balotelli è un patrimonio del calcio italiano»
Il tecnico azzurro risponderà alle domande su Balotelli
ITALIA CONTE BALOTELLI – Una chance importante, molto importante. Antonio Conte, intervenuto in conferenza stampa oggi, ha offerto una chance importante a Balotelli, definendolo un «patrimonio del calcio italiano». Ma con un messaggio ben preciso: «Le porte sono girevoli, non è detto che ci resterà». Ecco la conferenza completa del tecnico salentino
RICORDO – «Prima di iniziare, desidero ricordare Marco Ansaldo un amico con cui abbiamo condiviso gioie e dolori», questo il messaggio in apertura di Antonio Conte, che ha voluto ricordare Ansaldo, storico giornalista de ‘La Stampa’, scomparso qualche giorno fa.
TESTARE – Poi il tecnico azzurro ha parlato proprio di Mario Balotelli, alla prima chiamata sotto la sua gestione: «Non mi piace giudicare i calciatori per sentito dire. Mi piace testarli e capire l’affinità con le mie idee. La prossima volta eviterete di chiedermi il motivo, perché il mio concetto è questo: voglio testare tutti i calciatori».
POLEMICHE – «Un mese fa – prosegue Conte – avrei dovuto spiegarvi la non convocazione, oggi perché l’ho convocato. La risposta è semplice: questa Italia, dopo la delusione mondiale, sta cercando di costruire un qualcosa di bello che ci possa portare alla qualificazione e ad un buon Europeo. Momento poco felice? Gioca titolare nel Liverpool, qui ci sono tanti altri che non giocano nemmeno. Lo stesso discorso vale per Cerci, che, come Balotelli, è un patrimonio del calcio italiano. Escluderli a priorio è una schiocchezza».
BORDATA – Dopo le ‘coccole’ a SuperMario, la bordata: «Lui è uguale a tutti gli altri giocatori, siete voi che ne parlate. È uno dei ventisei che ho a disposizione, se sta bene gioca se no andrà in panchina o in tribuna. E, come ripeto sempre, le porte sono girevoli: puoi venire una volta e non tornarci più… Parliamo di un attaccante giovane ma esperto, ha già giocato un Europeo e un Mondiale. Ma ciò non basta: deve riempire il mio occhio, deve dimostrarmi di poter far parte di una certa idea di calcio».
IL CAMPO – A chi faceva notare che Balotelli dopo la sconfitta con il Chelsea ha trascorso la serata in discoteca, Conte ha risposto così: «Non mi faccio condizionare da elementi esterni, ma tutti conoscono le mie regole. Quando allenavo i club, i giocatori si comportavano come volevano dopo il match, com’è normale che sia. In campo, però, mi aspetto risposte importanti: Balotelli è qui per questo e deve dare il massimo».
PROBLEMI – A preoccupare il tecnico salentino, invece, è il numero di stranieri presenti in A: «Ho parlato in settimana con Marcello Lippi. per complimentarmi per il terzo campionato vinto in Cina. E lui mi ha fatto notare un dettaglio importante: quando era commissario tecnico, il 64% di giocatori di A era italiano. Oggi parliamo della metà, numeri sicuramente preoccupanti. Dobbiamo trovare una soluzione a questo problema».
INFORTUNI – E i tantissimi infortuni, che hanno colpito gli azzurri in queste settimane: «Sicuramente non è un periodo fortunato. Abbiamo Astori, Barzagli, Romagnoli, che poteva essere con noi, poi Giaccherini, Florenzi, Pirlo infortunati, Bonucci squalificato… In più c’è Verratti che non sta bene: sta facendo delle verifiche per capire come sta l’adduttore, vedremo. Mi spiace molto per Insigne».
ALTERNATIVE – In lista, oltre a Cerci, c’è anche El Shaarawy, segno che il commissario tecnico azzurro pensa anche a un cambio di modulo: «Voglio avere due esterni capaci di saltare l’uomo, con qualità. Sono tutti esperimenti che stiamo facendo. Criscito? Lo seguiamo e continueremo a monitorarlo. Ma, avendo una moria di difensori centrali, ho preferito chiamare Moretti, che conosce i meccanismi».