2009

Lippi: “Per vincere serve il gruppo, non le primedonne”

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Marcello Lippi, ct della Nazionale italiana, è intervenuto in occasione di un incontro dei Rotary club fiorentini e si è esposto in merito alla propria idea di squadra ideale: “Per creare una squadra vincente è necessario formare un gruppo di giocatori che abbiano l’umiltà  di mettere le proprie qualità  al servizio degli altri, e che non si sentano fenomeni o primedonne. Le squadre composte da quest’ultimo tipo di giocatori, che sono nati col talento e credono che tutti gli altri si debbano mettere al loro servizio, possono giocare bene a periodi ma non hanno continuità : la Svezia di Ibrahimovic per esempio non si è qualificata ai Mondiali, mentre il Portogallo di Cristiano Ronaldo e l’Argentina di Messi ce l’hanno fatta per il rotto della cuffia. E stiamo parlando dei tre migliori al mondo, segno che il collettivo è la cosa più importante”. A dire di Lippi, inoltre, il calcio italiano non vive poi un momento così critico: “Il nostro calcio non è in crisi, anche se può sembrare così. Non siamo messi male perchè abbiamo ottimi talenti che stanno nascendo e crescendo nelle varie rappresentative giovanili, le nostre squadre si fanno valere in Europa, siamo campioni del mondo e abbiamo il campionato di serie B più competitivo del mondo”. Il tecnico azzurro si è esposto anche sulla presenza di giocatori stranieri in serie A, facendo un paragone con la situazione in Premier League: “L’espressione più vera del calcio di un Paese è la nazionale, non sono le squadre di club. E poi si parla di Inter, ma in Inghilterra va anche peggio, basti pensare che il Liverpool è in mani americane ed è allenato da uno spagnolo, il Chelsea è di un russo ed è guidato da un italiano, eccetera. E nel loro campionato solo il 38% dei giocatori sono inglesi, mentre nel nostro abbiamo il 60% di giocatori italiani”.

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