2009
Lippi: “Amo i fuoriclasse, non i galli nel pollaio”
Marcello Lippi, ct della Nazionale italiana, ha parlato in occasione del convegno internazionale sugli sport di squadra, in corso al Coni. Queste le parole del tecnico azzurro: “Un allenatore di club ha più difficoltà nel costruire un gruppo rispetto al ct di una Nazionale, ma io sono stato anche tecnico di società e si può costruire anche lì”. Importante, secondo il ct, anche la presenza di uno staff fidato: “Prima un tecnico costruisce un suo gruppo di collaboratori e poi di giocatori, ho preso la Nazionale nel 2004, subito dopo gli Europei in Portogallo: non era un periodo felicissimo, c’era da ricostruire e mi ci sono buttato anima e corpo, la Nazionale per me è sempre stato un sogno, come per tutti. Ho visitato tutti i ritiri, ho cercato di trasmettere quello che mi passava per il cuore e per il cervello e, giorno per giorno, ho costruito un mio gruppo di lavoro”. Questo secondo Lippi il segreto di un grande gruppo: “Mettere a disposizione le proprie qualità per raggiungere un obiettivo con una guida forte, e non è importante che questa sia simpatica o sia un padre di famiglia”. Questa la differenza,Ã? a dire diÃ? Lippi, tra giocatore normale e fuoriclasse, il primo: “Un gallo nel pollaio, un solista che vuole essere una primadonna senza mettere le sue qualità al servizio della squadra”, il fuoriclasse invece: “E’ un talento che invece si realizza mettendosi a disposizione dell’obiettivo comune. Questi sono i leader e sono sempre stato felicissimo di averne: a me di avere calciatori che giocano bene solo poche partite non me ne frega niente. In Germania non sono ancora sicuro di aver portato i migliori in assoluto dal punto di vista tecnico, ma ho portato dei fuoriclasse. Faccio l’esempio di Cannavaro: non avrà una tecnica sopraffina ma è stato determinante”. Non mancano parole in merito ad Amauri: “Si può essere convocati in Nazionale anche se si gioca male nel proprio club. La propria squadra può girare male e in azzurro può esserci un’altra realtà . Come ogni italiano, Amauri verrà visionato al pari di tutti gli altri giocatori. Se gioca bene può darsi che venga convocato”. Ultime battute di Lippi sulla lotta scudetto e sui due “rivali” Ranieri e Mourinho: “Non voglio valutare i due atteggiamenti, ognuno è fatto a suo modo, gestisce la squadra a modo suo, ognuno conosce i propri giocatori e sa come farli rendere al meglio, non sta a me giudicare. Assisto come semplice spettatore, la differenza alla fine la farà un punto, bisognerà comunque fare l’applauso alle due squadre. Un grande in bocca al lupo poi all’Inter, che ha l’importante partita col Barcellona”.